La BCE probabilmente rimarrà ancora in attesa questa settimana nonostante la pressione delle altre banche centrali

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Non prevediamo alcun annuncio significativo sui prossimi passi della politica monetaria, dato che la riunione di dicembre 2021 ha già anticipato abbastanza chiaramente quando finirà il PEPP e come si svolgerà il programma APP quest’anno.

Il mercato sta prezzando un brusco cambiamento nella strategia di politica monetaria. Allo stato attuale, confermiamo la nostra visione che la BCE non sia disposta a inasprire le condizioni di finanziamento e intende aspettare ulteriori evidenze in merito all’inflazione prima di iniziare a rimuovere le condizioni favorevoli in corso in modo così brusco come il mercato sta prezzando. Questo scenario di base per i tassi di interesse è coerente con la nostra opinione che la parte breve delle curve dell’EMU rimarrà fissa nell’attuale situazione di aumento dei rendimenti globali.

Dalla riunione della BCE di dicembre, l’inflazione dell’EMU ha continuato a sorprendere, raggiungendo un livello record del 5% a dicembre. Maggiori informazioni su come si è mossa l’inflazione a gennaio saranno pubblicate poco prima della riunione di questa settimana, ma riteniamo che i dati principali saranno al di sopra delle proiezioni della BCE poiché i prezzi dell’energia non si sono mitigati come previsto. D’altra parte, le aspettative del mercato sull’inflazione si sono abbassate dall’inizio dell’anno (5y5y fwd giù all’1,8% dal 2%). Pertanto, ci si aspetta che giovedì la Lagarde eviti un cambiamento troppo aggressivo nella comunicazione. Ci aspettiamo che la BCE si attenga alla narrazione che l’attuale picco dell’inflazione sia di natura “temporanea”. Un altro paio di mesi di sorprese sull’inflazione non dovrebbero portare ad alcun cambiamento sostanziale nella posizione della BCE. Qualche preoccupazione potrebbe emergere a marzo se le proiezioni aggiornate per l’inflazione dovessero mostrare una revisione al rialzo nel medio termine.

Nonostante la divisione all’interno del Consiglio Direttivo riguardo all’inflazione, ci aspettiamo ancora che la BCE avvii il suo lento ciclo di risalita non prima del secondo o terzo trimestre del 2023 e il tono dell’annuncio politico di febbraio non si discosterà molto da quello di dicembre. La Lagarde ha chiarito in una delle sue recenti dichiarazioni che la BCE ha buone ragioni per non agire così rapidamente come la Fed, riducendo i rischi che la “peer pressure” possa essere la ragione chiave dell’azione della BCE. Gli sviluppi futuri del tasso di inflazione e le relative aspettative saranno l’elemento chiave per la BCE per avviare l’aumento dei tassi e – per allora – avranno avuto luogo diverse sessioni di negoziazioni salariali e la BCE avrà un quadro più chiaro delle pressioni inflazionistiche sottostanti.