Diminuisce il margine di manovra fiscale per i governi

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Il rialzo di 75 punti base della Fed della scorsa settimana, unito alle sue proiezioni che portano il tasso di riferimento in territorio restrittivo per la fine dell’anno, riflette la volontà di dissipare le accuse di essere in ritardo rispetto alla curva e di “andare avanti con il lavoro” per domare rapidamente l’inflazione, consentendo un certo allentamento in un futuro non troppo lontano (le proiezioni includono tagli dei tassi nel 2024). Un problema, tuttavia, è che la Fed sembra pensare che il suo ritmo insolitamente veloce di inasprimento avrà solo un piccolo impatto sulla disoccupazione, ma che anche questo piccolo peggioramento sarà sufficiente a frenare l’inflazione in modo decisivo. La Fed potrebbe ritenere che la semplice riduzione dei posti di lavoro liberi, senza distruggere molti posti di lavoro effettivi, sia sufficiente a esercitare una pressione sui salari. Ciò che ci preoccupa è che le condizioni finanziarie si sono già notevolmente inasprite. Il costo medio di finanziamento delle imprese statunitensi è ora il più alto dalla fine della Grande Crisi Finanziaria del 2008-2009. Questo influenzerà le decisioni di spesa delle imprese nei prossimi mesi. Sospettiamo che la Fed stia intenzionalmente minimizzando l’entità del dolore che la stretta comporterà.

Nell’area dell’euro i costi di finanziamento sul mercato delle obbligazioni societarie sono tornati al livello più alto dal 2012. La BCE sembra intenzionata a portare il suo tasso di riferimento in territorio neutrale entro la fine dell’anno, ma le condizioni finanziarie per il settore delle imprese hanno già raggiunto questa fascia. Riteniamo che l’impulso monetario agisca sempre con un certo ritardo, ma in questo momento l’atteso inasprimento potrebbe trasmettersi molto rapidamente all’economia. Per il momento, tuttavia, l’attenzione è concentrata sui costi dei finanziamenti sovrani. Sebbene la scorsa settimana la BCE sia riuscita a gettare un po’ d’acqua sul fuoco, ribadiamo che il mercato sottovaluta le difficoltà incontrate dall’incombente strumento anti-frammentazione. Le implicazioni della compensazione degli acquisti di obbligazioni di firme fragili con vendite di obbligazioni di altri Stati membri ci preoccupano.

I governi avranno difficoltà a gestire la riduzione del margine di manovra fiscale innescata dall’inasprimento dei mercati. La perdita della maggioranza assoluta in parlamento da parte del governo francese arriva in un momento delicato, anche se la Costituzione aiuta a operare con una maggioranza relativa.