Il settore IT & Hardware e le opportunità offerte dal commercio internazionale

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In questi anni il mercato IT & Hardware ha registrato una progressiva crescita con un impatto importante sulla pubblica amministrazione, l’industria manifatturiera e quella dei servizi; se l’emergenza pandemica ha messo in luce alcune delle debolezze strutturali del nostro Paese, bisogna, però, sottolineare che questo segmento di mercato ha ricoperto un ruolo primario nella transizione digitale e nella trasformazione dei modelli organizzativi che il Covid ha portato con sé, facendo da salvagente a un’economia italiana messa in ginocchio dalla crisi sanitaria.

Nel 2021 la spesa nazionale in tecnologie hardware, software e servizi IT ha registrato, infatti, una crescita del 5,5% (vs 2020), raggiungendo un valore annuo di 75,41 miliardi di euro; in particolare, solo nei primi 6 mesi del 2021 la spesa in hardware ha registrato una crescita dell’11,9%, seguita da software (+8,2%), servizi Ict (+8%).

Da un’analisi dei dati di Confindustria, si stimano 79,286 miliardi di euro di spesa per il 2022 (+5,1% anno su anno), 83,270 miliardi per il 2023 (+5%) e 87,328 miliardi per il 2024 (+4,9%); inoltre, i fondi stanziati dal PNRR daranno un’ulteriore accelerata allo sviluppo di questo mercato e rappresentano una grandissima opportunità per la trasformazione di tutto tessuto produttivo italiano.

La crescita di questo segmento di mercato è testimoniata, infatti, anche dai dati più recenti dell’export: nei primi 5 mesi del 2021 per l’elettrotecnica si è registrato un incremento pari all’11,8% e i principali Paesi destinatari delle nostre esportazioni sono stati Germania, Francia e Stati Uniti.

Se il commercio con i paesi UE ed extra UE è fondamentale per un tessuto imprenditoriale come quello italiano, la cui vocazione all’esportazione rappresenta il motore della crescita, gli scambi con i Paesi fuori dall’area euro espongono, però, anche le imprese di questo settore ai rischi legati al tasso di cambio e ed alla relativa volatilità, soprattutto nell’attuale contesto geopolitico molto incerto.

Ad esempio, quando si registrano fluttuazioni inattese una delle situazioni che si può verificare è il deprezzamento della valuta estera concordata come mezzo di pagamento e la conseguente incertezza riguardo il valore in euro dell’importo che si incasserà. Lavorare con valuta estera comporta, quindi, un rischio intrinseco per l’azienda e può impattare in modo negativo sul risultato economico che deriva dalla gestione caratteristica di un’impresa.

Di fronte a questa molteplicità di eventi che potrebbero mettere a repentaglio le possibilità di incasso, le piattaforme finanziarie come Ebury possono supportare le imprese IT & Hardware attraverso soluzioni ad hoc:

  • attraverso la piattaforma online è possibile ricevere i fondi direttamente nella propria valuta, effettuare pagamenti multivaluta in tutto il mondo e inviare denaro a fornitori, dipendenti e partner commerciali in tempi molto rapidi, riducendo la conseguente esposizione al rischio;
  • è possibile ottenere linee di credito, con opzioni di rimborso fino a 150 giorni dopo, per finanziare le importazioni internazionali, pagare i fornitori in anticipo ed essere supportati con il capitale circolante; questo consente di avere adeguati flussi di cassa al fine di accelerare la crescita dell’attività di oltreconfine;
  • attraverso contratti a termine fisso, o flessibile, è possibile “bloccare” il tasso di cambio e usufruirne in futuro per proteggere la propria azienda dalla volatilità del mercato valutario.

In una fase complessa come quella che stiamo vivendo è quindi importante, poter gestire al meglio questo rischio per intraprendere rapporti commerciali e ampliare le opportunità di business per restare competitivi sul mercato.