La Consob pubblica il Rapporto sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane

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E’ stata pubblicata dalla Consob la nuova edizione del Rapporto annuale sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane.  Lo studio esamina, per il quarto anno consecutivo, gli effetti dell’entrata in vigore della direttiva 2014/95/UE, recepita in Italia con il d.lgs. 254/2016, con lo scopo di cogliere eventuali segnali della considerazione dei fattori ESG (environmental, social and governance) nella definizione dei modelli di business, nel processo decisionale, nelle strategie e nei modelli di corporate governance aziendali.

Più nello specifico si prendono in considerazione le tre fasi dell’integrazione ESG/multicapital nella governance e nella strategia aziendale.  L’adempimento degli obblighi di rendicontazione non finanziaria può innescare un processo di trasformazione culturale del processo decisionale aziendale riconducibile a tre fasi, Consapevolezza, Capacità e Coinvolgimento.

La Consapevolezza si sottolinea, è la precondizione per il cambiamento. Questo parte dal rispetto degli obblighi  normativi (compliance) e si sviluppa nel riconoscimento dell’importanza dei fattori ESG e del ruolo che potrebbero svolgere nell’avviare il processo trasformativo. Con riferimento al primo profilo, sono state censite le infrastrutture organizzative a supporto della rendicontazione non finanziaria, mentre con riguardo al secondo profilo è stato preso in esame il coinvolgimento dell’organo di amministrazione. Nel 2021, a fronte di un numero immutato di società che hanno pubblicato una Dichiarazione Non Finanziaria e condotto l’analisi di materialità, alcuni comportamenti hanno registrato una maggiore diffusione rispetto all’anno precedente.

Il coinvolgimento diretto del consiglio di amministrazione nell’analisi di materialità è indicato da 51 società a fronte di 39 nel 2020. Il numero di emittenti che ha erogato induction sui temi ESG ai membri dell’organo di amministrazione è aumentato da 32 a 53, anche se tale dato riflette le numerose induction aventi ad oggetto le novità introdotte dal nuovo Codice di Corporate Governance. Tra le imprese che pubblicano la DNF, il comitato di sostenibilità è presente in 89 casi, con un incremento rilevante rispetto ai 73 dell’anno precedente.

L’allenamento delle Capacità viene colto con riferimento all’analisi di materialità e all’integrazione dei fattori ESG a livello di funzionamento dell’organo di amministrazione. Nell’ambito dell’analisi di materialità, si è registrata, per la prima volta, una lieve diminuzione del numero di società che coinvolgono gli stakeholders esterni, forse a causa dell’emergenza Covid-19 (sono 81 nel 2021 a fronte di 83 nel 2020). Al contempo, ha continuato a crescere il coinvolgimento dei top manager nella mappatura dei temi più rilevanti (83 casi nel 2021 da 74 nel 2020) e, sia pure in misura più lieve, il coinvolgimento complessivo degli organi interni (116 casi a fronte di 114 nell’anno precedente). Nel 2021 è aumentato anche il numero di emittenti che hanno utilizzato piattaforme di stakeholders engagement o strumenti avanzati di data analytics per affinare l’analisi di materialità (14 casi da 12 nel 2020) e che hanno dichiarato di avere attivato sistemi per la raccolta di dati non finanziari (+6 casi da 20 nel 2020). Inoltre, i temi non finanziari sono stati più di frequente oggetto di corsi di formazione per il personale e i manager dell’impresa (117 casi da 107 nel 2020). La considerazione della sostenibilità risulta più diffusa anche a livello di organo di amministrazione, probabilmente anche a seguito delle modifiche apportate al Codice di Corporate Governance nel gennaio 2020, come si evince dalla più frequente integrazione dei fattori ESG sia nelle linee guida sulla composizione del nuovo consiglio di amministrazione predisposte dal board uscente (25 società su 49 a fronte di 19 su 50 nel 2020) sia nel processo di autovalutazione del board (45 emittenti da 37 nel 2020). Infine, ha registrato un netto aumento il numero di imprese che dichiarano di considerare i temi ESG nelle politiche di remunerazione degli amministratori delegati (106 da 63 nel 2020), contribuendo così ad accelerare il processo di trasformazione.

Il Coinvolgimento rappresenta l’ultimo passo nella trasformazione delle strategie e dei modelli di business verso l’integrazione dei fattori ESG, nell’ambito del quale l’impresa attua spontaneamente nuovi comportamenti integrati. Nel presente Rapporto, questa fase è stata colta attraverso un’analisi degli abstract dei Piani strategici, presentati agli investitori nei road show e/o pubblicati nella sezione Investor Relation dei siti web delle società, tesa a verificare come e in quale misura le società descrivono una strategia di integrazione e collegamento delle questioni finanziarie e non finanziarie. Nel 2021, gli abstract dei Piani strategici sono stati pubblicati da 63 società. Di queste, 30 hanno integrato considerazioni a lungo termine in materia di sostenibilità, 16 hanno collegato la strategia agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, mentre 8, attive nel settore Energia/Oil e Gas, hanno integrato pienamente nella comunicazione della propria strategia tematiche che generano valore nel breve e nel lungo termine, descrivendo le connessioni tra questioni finanziarie e non finanziarie.