Dalla carbon neutrality al packaging. Il vino sostenibile di Feudi di San Gregorio

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Dalla carbon neutrality entro il 2030, al rafforzamento del programma di filiera passando per metodi di coltivazione a minore impatto e un packaging sostenibile. Un progetto ambizioso quello di Feudi di San Gregorio, azienda vitivinicola leader del Sud Italia e uno dei principali marchi del vino italiano, che è sulla buona strada se si guardano i risultati dell’ultimo rapporto aziendale di sostenibilità 2022 presentato lo scorso 18 gennaio. Un programma che rispecchia l’impegno pluriennale nel settore in termini ambientali, sociali ed economici.

Divenuta B Corp nel giugno del 2022, Feudi di San Gregorio – già società benefit, certificata Equalitas nonché membro di Co2alizione Italia, insieme ad altre 60 aziende italiane di primissimo piano impegnate nella neutralità climatica – si impegna, come da statuto, nella tutela e valorizzazione della bellezza del patrimonio ambientale, sociale e culturale.

A cominciare dall’impegno nei confronti dell’Irpinia e della sua comunità, una delle culle della nuova viticultura europea – grazie all’unicità del proprio suolo – a cui la storia di Feudi di San Gregorio è legata a doppio filo e per la quale rappresenta un’immensa banca dati genetica votata alla biodiversità come valore da preservare e valorizzare.

E poi c’è l’attenzione per le risorse naturali. Dal 2012 l’azienda produce energia fotovoltaica a copertura del 10% dei propri fabbisogni ed ha incrementato, in modo progressivo, la percentuale di acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili. Da gennaio 2021 l’azienda utilizza esclusivamente energia proveniente da tale tipologia di fonti.

Ma il concetto di sostenibilità è anche strettamente legato alla promozione dell’arte e della cultura. Numerosi i progetti in questo ambito oltre che nel sociale. Dal 2014 l’azienda ha coinvolto noti artisti contemporanei nella realizzazione di opere site-specific, riprese in etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene integralmente devoluto alla Fondazione di Comunità San Gennaro impegnata in progetti di sviluppo sociale per il Rione Sanità di Napoli.

Antonio Capaldo

In un’intervista a LMF il Presidente di Feudi di San Gregorio, Antonio Capaldo, spiega qual è il fulcro del programma illustrando i numerosi progetti sviluppati nel 2022 e soffermandosi anche sulle sfide per il 2023 come la creazione di un vero e proprio “distretto Feudi” con il pieno coinvolgimento dei conferenti d’uva – in linea con il proprio impegno verso un modello di business sostenibile ma anche nei confronti delle future generazioni tramite la creazione di un paradigma rigenerativo di sviluppo.

L’intervista

Recentemente avete presentato i risultati del rapporto aziendale di sostenibilità 2022, può spiegarci meglio che cosa rappresenta per voi il concetto di rigenerazione ambientale?
“Il concetto di rigenerazione ambientale è un concetto più ampio di sostenibilità. Vuol dire andare oltre il “mantenimento” di suoli e piante attraverso politiche di “contenimento” dei consumi delle risorse, puntando ad intervenire per migliorare in maniera sensibile le cose. Ne sono prova gli interventi a tutela della biodiversità per ripristinare il giusto equilibrio dei suoli o la nostra sperimentazione sui metodi di allevamento della vite in grado di assicurare alle piante una vita più lunga a fronte del cambiamento climatico in atto. Un altro esempio è rappresentato dai consumi delle risorse: attraverso la strumentazione sviluppata per la carbon footprint o la water footprint, non solo si possono individuare degli interventi per ridurre i consumi ma per cambiare diametralmente i processi (ad esempio, attraverso le vasche di recupero delle acque piovane oggi è possibile azzerare completamente il ricorso a fonti esterne di acqua). La tecnologia e la ricerca ci consentono oggi non solo di “fermare” il tempo, ma anche di tornare indietro…”.

Parliamo ora invece dei progetti che avete sviluppato nel 2022. In che cosa consiste l’implementazione di metodi di coltivazione a minore impatto?
“Il nostro Protocollo per la Biodiversità, forte di tanti anni di esperienza e di uno scambio continuo con i tanti agricoltori che lavorano con noi, ci ha permesso di individuare tante piccole pratiche per minimizzare l’impatto della coltivazioni sui suoli e sulla pianta stessa. In particolare, grazie alla partnership con Preparatori d’Uva e al lavoro del nostro agronomo Pierpaolo Sirch, tantissima attenzione è focalizzata sulla fase di potatura delle viti per allungare la vita della pianta e minimizzare gli interventi nelle fasi successive del ciclo vegetativo”.

Un alto obiettivo-chiave del programma di sostenibilità di Feudi è il packaging. Quali miglioramenti avete apportato?
“Abbiamo ridotto il peso vetro in media del 20% e adottato carta riciclata per etichette e bottiglie”.

L’energia è un tema in questo momento particolarmente caldo. Dal 2012 la vostra azienda produce energia fotovoltaica che copre il 10% dei propri fabbisogni ed ha incrementato la percentuale di acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili. Si può dire che è una sfida vinta?
“Oggi siamo al 40/45% di autoproduzione e per il saldo comunque acquistiamo energia rinnovabile. Direi di si. É un investimento che si ripagava in 4 anni ma con gli attuali prezzi probabilmente anche in 2”.

L’impegno di Feudi di San Gregorio nei confronti della sostenibilità si lega anche alla promozione dell’arte e della cultura. Quali sono i vostri progetti in questi ambiti?
“La sostenibilità deve andare oltre il tema ambientale che nel settore agricolo e viticolo dovrebbe esserci sempre. Occorre considerare gli aspetti sociali ed economici dell’impresa e considerarne l’impatto nella comunità e nel territorio di riferimento. L’arte e la cultura sono un vettore straordinario di coesione valoriale per la comunità dell’azienda e anche per la comunità territoriale che la circonda. E’ nato così il nostro progetto di Arte Contemporanea legata alla Fondazione San Gennaro. Ogni due anni ospitiamo un artista che realizza un’opera per la nostra azienda e poi una bottiglia in tiratura limitata con cui sosteniamo l’operato della Fondazione. E poi ci sono le tante iniziative culturali a livello locale che sosteniamo. Così la nostra cantina diventa un piccolo universo sempre vivo, un centro di curiosità e stimoli per i nostri visitatori, i nostri collaboratori, i nostri fornitori”.

Quali sono i vostri obiettivi di sostenibilità per il 2023?
“Presenteremo un’opera bellissima e una bottiglia altrettanto bella del nostro spumante DUBL per la Fondazione, realizzata da un duo californiano, Fallen Fruit. E poi faremo grandi progressi verso l’obiettivo di carbon neutrality a cinque anni”.