Riforma delle pensioni, confronto tra Governo e parti sociali. Dalla flessibilità in uscita alla staffetta generazionale

-

Il 19 gennaio si è riattivato il tavolo di confronto tra Governo e Parti sociali per costruire la prossima riforma delle pensioni che secondo le dichiarazioni del Ministro del Lavoro Marina Calderone dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi entro l’estate. La finalità è quella di superare la stagione degli interventi tampone per delineare piuttosto un assetto strutturale e finanziariamente sostenibile, per dare la possibilità al cittadino di potere pianificare la propria pensione.

Nel corso dell’incontro si è analizzata la tendenza evolutiva della spesa pensionistica anche in considerazione delle proiezioni demografiche, dei cambiamenti nei modelli organizzativi delle imprese e della congiuntura economica attuale. Tra i profili di attenzione vi è la opportunità di separare la spesa previdenziale dalla spesa assistenziale ed in questa prospettiva intenzione del Ministro del Lavoro è quella di ripristinare permanentemente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale per meglio monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore.

Quali sono poi le diverse direttrici di marcia individuate? Si intende migliorare ulteriormente i canali di flessibilità in uscita con particolare riferimento alle categorie più interessate da lavori usuranti; uno degli obiettivi principali sarà quello di assicurare la possibilità di lasciare prima il lavoro revisionando le pensioni sperimentali come la cd. Opzione Donna.

Attenzione anche ai meccanismi di staffetta generazionale al fine di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro senza disperdere il patrimonio di competenze dei più anziani con una cooperazione virtuosa fra Stato e imprese per favorire il turnover generazionale
Al contempo saranno verificate, a favore delle generazioni più giovani, forme di garanzia pensionistica nel caso di carriere contributive discontinue.

Si vuole poi rafforzare la collaborazione sinergica tra previdenza obbligatoria e previdenza complementare guardando a quest’ultima con l’obiettivo di rilanciarla sia con una nuova stagione di silenzio assenso che con campagne specifiche di educazione previdenziale.