Delega fiscale e impatti sul risparmio

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Il Consiglio dei ministri del 16 marzo ha approvato, con procedure d’urgenza, un disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo è delegato e emanare uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale. Inoltre, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico Codice. Quali sono i principali profili  e gli impatti in materia di risparmio?

Partendo dall’Irpef si  prevede una revisione dell’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche, in modo da attuare gradualmente l’obiettivo della “equità orizzontale”, attraverso l’individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale (cd.no tax area) e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione; la riduzione degli scaglioni dagli attuali quattro a tre (in fase di individuazione ); il riconoscimento della deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato; la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo; l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta; la conseguente complessiva revisione delle tax expenditures (attualmente 600 voci e 125 miliardi di spesa).

In particolare per i redditi di natura finanziaria si prevede l’armonizzazione della disciplina con la previsione di un’unica categoria reddituale tra redditi di capitale e redditi diversi. Si prevede poi la determinazione dei redditi di natura finanziaria sulla base del principio di cassa e il mantenimento del livello di tassazione attualmente previsto per i redditi derivanti da titoli di Stato ed equiparati. Vi è poi la razionalizzazione della disciplina in materia di rapporti finanziari basati sull’utilizzo di tecniche digitali . La delega fiscale prevede poi la revisione della tassazione di rendimenti delle attività delle forme pensionistiche complementari secondo il principio di cassa (attualmente è sul maturato) con possibilità di compensazione. prevedendo la tassazione del risultato realizzato annuale della gestione con mantenimento di una aliquota di imposta agevolata in ragione delle finalità pensionistica. E’ utile ricordare come nella prevalenza dei Paesi europei i rendimenti dei fondi pensione sono invece esenti. Si prevede poi la revisione in senso migliorativo la tassazione dei rendimenti delle Casse di previdenza, dall’attuale 26% al 20-22%.