Svb, un fallimento provocato dagli Usa e dalla legge sul rispetto delle riserve di liquidità

Gianluigi Rossi -

SVB è saltata molto semplicemente perché dispensata (insieme a molte altre medie banche americane) dalla legge statunitense dal rispetto dei vincoli di equilibrio dei portafogli, coordinamento delle scadenze tra fonti e impieghi e, soprattutto, di riserve di liquidità

(di Gianluigi Rossi, nella foto)

Da tre giorni i mercati finanziari di tutto il mondo sono in fibrillazione a causa del fallimento della Silicon Valley Bank, media banca californiana nata e cresciuta nel territorio ormai universalmente riconosciuto come quello a maggiore tasso di innovazione tecnologica (la vita dell’intera umanità è ormai irreversibilmente condizionata da invenzioni e scoperte che hanno avuto origine negli ultimi 40 anni in quelle poche centinaia di chilometri quadrati).

Vorrei invece limitarmi a proporre due riflessioni basiche.

Il sistema di regole

1) Da utenti, ci lamentiamo sistematicamente (e, spesso, intensamente) del sistema di regole che imbrigliano la società e, per riflesso condizionato, le economie europee, invocando lo spirito liberista e libertario statunitense. Certo, il fascino del “sogno americano” (sinonimo di opportunità quasi illimitate) è spesso irresistibile. Generalmente, tuttavia, ne scordiamo il “lato oscuro”: precarietà, incertezze sociali, volatilità e propensione al rischio a livelli per noi inimmaginabili.

SVB è saltata molto semplicemente perché dispensata (insieme a molte altre medie banche americane) dalla legge statunitense dal rispetto dei vincoli di equilibrio dei portafogli, coordinamento delle scadenze tra fonti e impieghi e, soprattutto, di riserve di liquidità ai quali sono sottoposti inderogabilmente tutti gli istituti operanti nell’Eurozona. Improvvisamente, alcuni shock ci ricordano che il senso delle (“buone”) regole è quello di tutelare le comunità complesse: la vera sfida non è la deregulation selvaggia bensì l’abolizione di quelle illogiche, inutili, fini a loro stesse.

Atteggiamenti totalmente irrazionali

2) I singoli cittadini, nella propria veste di utenti – nel caso di specie “risparmiatori” -, sono portatori di atteggiamenti totalmente irrazionali, in barba alle teoriche modellazioni econometriche: concentrano i rischi, seguono i flussi mainstream e, di fronte alle difficoltà, reagiscono istericamente. SVB è caduta sotto il peso di un’onda di prelievi (la “bank run”) da parte dei correntisti totalmente ingiustificata. La stessa che svuota gli scaffali dei supermercati ogni volta che si diffondono voci di sciagure, guerre, disastri di varia natura. Paradossalmente, nell’epoca della massima connessione ed informazione disponibile a prevalere sono la disinformazione e l’irrazionalità collettiva. Come i topini dietro al pifferaio di Hamelin, ci mettiamo in corsa verso l’abisso senza coscienza ne’ ritegno: quando basterebbe alzare lo sguardo per capire le, di solito, poche cose rilevanti ed agire di conseguenza almeno con il buon senso (che, lo ricordiamo ad abundantiam, è tutt’altro del famigerato “senso comune”).

Aiutati che il ciel ti aiuta

Certo, Autorità di Vigilanza, Banche e Governi spesso non brillano per trasparenza, efficacia, tempestività e capacità predittiva. Ma, come dicevano le sagge nonne, “aiutati che il ciel ti aiuta”. Lamentarsi è corretto, ancora meglio è usare l’enorme opportunità informativa che ci è messa a disposizione dalla tecnologia non solo per vedere o postare balletti e ricette sui social ma anche per adottare comportamenti nel nostro diretto interesse. E, quando non sappiamo proprio come muoverci, chiediamo e fidiamoci di qualche esperto che stimiamo: quando non ci sentiamo bene, andiamo dal medico, ma in materia di denaro-risparmio-investimenti ci riteniamo tutti “esperti e imparati”. Gli esiti, troppo spesso purtroppo, ci danno torto…

Gianluigi Rossi