Decreto lavoro. Incontro della premier Giorgia Meloni con Cgil, Cisl, Uil e Ugl

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Stasera incontro della premier Giorgia Meloni con Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Ma i sindacati, come pure l’opposizione, sono contro il decreto lavoro, atteso in Consiglio dei ministri lunedì 1° maggio. “L’idea che in un momento in cui aumentano le povertà, si taglia il Reddito di cittadinanza a noi sembra una follia”, dichiara Maurizio Landini. Con la presidente del Consiglio ci saranno i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Marina Calderone che chiarisce “Il governo punta su inclusione, formazione e occupazione”. Si parla di 3,4 miliardi di euro in deficit.

Riccardo Zucconi (FdI) ribadisce “Il governo Meloni si sta battendo contro il lavoro povero diminuendo il cuneo fiscale sulle buste paga”. Attesi, infatti, una nuova riduzione del cuneo e più benefit aziendali detassati per i lavoratori con figli. Da Forza Italia, il senatore Maurizio Gasparri rimarca che il primo maggio il governo si riunirà “per provvedimenti concreti” e invece ci sarà “chi si diverte” al concertone.

Parla invece di “provocazione” la segretaria del Pd, Elly Schlein, riferendosi alla scelta del governo di varare il provvedimento proprio il giorno della festa dei lavoratori: un decreto “spot”, secondo i dem, che spinge il lavoro precario e non combatte il lavoro povero. “Agli incontri ci andiamo” aggiunge Maurizio Landini “Chiaro che essere convocati la domenica sera per un provvedimento che hanno già deciso e faranno il lunedì mattina non è quello che chiediamo”. Intanto è già prevista la mobilitazione unitaria: Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza per tre volte fino a fine maggio (a Bologna il 6, a Milano il 13 e a Napoli il 20) per chiedere di cambiare le politiche economiche e sociali.

L’attenzione è sulle misure che saranno approvate dal governo lunedì: dall’addio al Reddito di cittadinanza, dal primo gennaio 2024 sostituito dall’Assegno di inclusione, alla stretta del beneficio invece sugli occupabili con il nuovo strumento di attivazione al lavoro dal primo settembre 2023. In arrivo anche un intervento sui contratti a termine, con meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno (fino a dodici mesi non sono richieste): parrebbe dunque una liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, ma anche un rischio di aumento della precarietà.

Le opposizioni

“La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e sul lavoro dignitoso. Chiedo al governo di cambiare rotta”, afferma Schlein. Ed è proprio al primo articolo della Costituzione che si richiama la manifestazione del Primo maggio a Potenza di Cgil, Cisl e Uil. Il pacchetto lavoro “rischia di precarizzare ancor più il lavoro, di rendere i lavoratori più fragili”, sostiene il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.

Anche il M5s parla di “decreto precariato”.