Europa sballottata e disorientata, intrappolata tra gli interessi contrastanti degli Stati membri

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Secondo quanto riportato dal sito euractiv.comi due più importanti annunci di politica economica della Commissione europea di questa settimana sono testimonianza del disorientamento dell’Europa, intrappolata tra interessi contrastanti degli Stati membri, vecchie idee e nuova geopolitica. In effetti, la strategia di sicurezza economica e il quadro finanziario pluriennale (QFP) presentati dalla Commissione non sembrano particolarmente convincenti: per non parlare della piattaforma STEP per le tecnologie strategiche europee che avrebbe dovuto coordinare imprese e progetti nel campo della tecnologia verde, delle biotecnologie e della tecnologia avanzata: da un “Fondo di sovranità europeo” si è via via rinunciato a tutti i begli obiettivi sbandierati per ridurre l’impegno a una somma che pare aggirarsi intorno ai 10 miliardi di euro, dai 160 miliardi ipotizzati e promessi nel tempo a vario titolo come risposta strutturale dell’UE per contrastare la frammentazione del mercato unico dovuta a una corsa ai sussidi nazionali.

Certo la Commissione si era imbattuta in una bella gatta da pelare: Stati membri che hanno strenuamente difeso i propri miopi interessi immediati invece di appoggiare politiche industriali a lungo termine. Forse possiamo ammettere che la Commissione sia solo parzialmente responsabile di questo fallimento. Secondo Tobias Gehrke, esperto del Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR), in realtà la strategia di sicurezza economica avrebbe identificato correttamente alcuni dei rischi per la sicurezza economica dell’UE. “Ma questi sono sintomi di un malessere geoeconomico più profondo e l’approccio ‘riduzione del rischio’ della Commissione non è sufficiente per affrontare una delle sue cause principali: la grande corsa al potere per la leadership tecno-industriale”, ha detto a EURACTIV nei commenti via e-mail.

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Mentre Cina e Stati Uniti sembrano confermare la loro idea ben chiara di dove vogliano andare, questa settimana nella politica economica dell’UE è sembrato di essere su una barca senza timone sballottata dalle onde. Del resto duemila anni fa Seneca diceva “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.