La BCE aumenta i tassi di 25 punti base. Che cosa succede con la crescita?

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L’aumento dei tassi di 25 punti base annunciato ieri dalla BCE era ampiamente previsto. Nel complesso, si può dire che la riunione possa essere interpretata come leggermente rialzista, a causa della revisione in aumento delle previsioni di inflazione per i prossimi tre anni. In particolare, la revisione all’inflazione “core” è stata più alta rispetto a quella “headline”. Anche la crescita è stata rivista al rialzo, in modo, secondo noi, forse un po’ troppo ottimistico. Nel corso della conferenza stampa Christine Lagarde ha offerto dei commenti più benigni sul fatto che l’inflazione sia in discesa, anche se ha precisato più volte che le preoccupazioni sul costo del mercato del lavoro restano.

Per quanto riguarda le prossime mosse, Lagarde ha poi reso abbastanza esplicito il rialzo di luglio, a meno che non si verifichi un cambiamento sostanziale del quadro macro, dopo di che ha indicato che le mosse successive dipenderanno dai dati. Si può quindi dedurre che in questo momento la BCE non voglia contraddire l’aspettativa del mercato su un tasso terminale del 3,75-4%. Nessun commento invece sulla dimensione del bilancio e sul PEPP; pensiamo questo possa diventare argomento di conversazione una volta raggiunto il tasso terminale.

La reazione immediata dei mercati è stata uno storno dei governativi, subito controbilanciata dall’arrivo dei dati sui sussidi di disoccupazione americani in lieve aumento. Subito dopo l’EURUSD ha registrato un forte rialzo, prezzando prevalentemente le aspettative di differenziale di tasso.