La sfida dell’internazionalizzazione: come le Fintech rivoluzionano i pagamenti globali per le PMI italiane

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Di Duarte Líbano Monterio, direttore generale di Ebury per il Sud Europa

 

L’Italia è da sempre conosciuta per la sua ricchezza culturale, artistica e culinaria, ma negli ultimi decenni si è affermata anche tra le dieci principali potenze economiche mondiali. Tale successo è attribuibile anche alle piccole e medie imprese (PMI) che, nonostante le dimensioni ridotte, svolgono un ruolo fondamentale nell’economia italiana.

Sono circa 211 mila le piccole e medie imprese italiane, vale a dire il 4,78% del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, che, da sole, sono in grado di produrre oltre il 40% dell’intero fatturato generato in Italia e di assorbire il 33% della forza lavoro. Grazie alla loro capacità di produrre beni di alta qualità e di offrire servizi innovativi, le PMI italiane esportano in tutto il mondo, raggiungendo nuovi mercati e generando ricchezza per il paese.

Tuttavia, le PMI italiane devono affrontare diverse sfide quando si tratta di espandersi a livello internazionale. Tra le sfide più comuni troviamo, l’adattamento a normative e pratiche commerciali diverse da quelle del proprio paese e il superamento di barriere culturali, linguistiche, politiche ed economiche. Il processo burocratico legato all’export può infatti essere complesso e oneroso per le PMI italiane, che spesso non hanno le risorse necessarie per gestire le procedure doganali, le norme commerciali e gli adempimenti fiscali di paesi esteri. Non solo, le PMI spesso si scontrano con la mancanza di risorse finanziarie per supportare tale espansione internazionale; spesso le banche tradizionali sono riluttanti a concedere prestiti alle PMI, soprattutto se operano in mercati esteri.

Dal punto di vista finanziario, il rischio associato alle fluttuazioni dei tassi di cambio per le aziende che operano a livello internazionale non può essere trascurato, poiché può influire sul valore dei ricavi e dei costi dell’azienda, con un impatto negativo sul conto economico e difficoltà aggiuntive nella pianificazione finanziaria. A queste complessità si aggiunge il rischio di credito e di pagamento, poiché i clienti esteri potrebbero non pagare o pagare in ritardo.

Inoltre, nel contesto dell’export italiano, molte PMI si trovano ad affrontare valute esotiche, cioè valute di paesi non appartenenti alle principali economie mondiali, come il Renminbi, il Real brasiliano e la Naira nigeriana. Le valute esotiche possono essere più volatili e meno liquide rispetto alle valute tradizionali, aumentando i rischi per le PMI nel gestire transazioni finanziarie internazionali.

La gestione dei rischi finanziari è da sempre una sfida per le piccole e medie imprese, affrontata dal settore finanziario attraverso prodotti e servizi che cercano di mitigare questi rischi mediante strategie di copertura o l’utilizzo di strumenti diversificati. In passato, questi servizi erano principalmente accessibili solo alle grandi aziende specializzate in import ed export. Tuttavia, con l’avvento dei nuovi modelli finanziari, rappresentati in gran parte dalle aziende Fintech, tali servizi sono ora disponibili anche per le piccole e medie imprese. La loro proposta non si limita solo a mitigare il rischio di cambio, ma include anche una gestione più efficiente, sicura e regolamentata delle transazioni internazionali.

L’obiettivo di tali aziende Fintech è da sempre quello di realizzare transazioni internazionali in modo immediato e a basso costo; obiettivo in gran parte raggiunto nella maggior parte delle valute internazionali, con operazioni eseguite nello stesso giorno.

La tempestività nei pagamenti e nelle riscossioni costituisce un vantaggio competitivo significativo per le PMI con attività internazionali, in quanto fornisce loro maggiore liquidità, riduce il rischio di credito e migliora l’efficienza operativa. Quando un’azienda può effettuare pagamenti immediati ai propri fornitori, si rafforzano anche le relazioni commerciali, il che può fare la differenza in un ambiente sempre più globalizzato e competitivo.

Nonostante diverse organizzazioni internazionali abbiano promosso normative e sistemi volti a promuovere la tempestività e l’efficienza delle transazioni a livello globale, ci sono ancora ostacoli che impediscono di raggiungere tali obiettivi. Alcune regolamentazioni specifiche vigenti in alcuni paesi creano barriere e complessità per la standardizzazione e l’armonizzazione dei sistemi di pagamento. Ad esempio, i pagamenti in dollari devono sempre passare attraverso una banca corrispondente negli Stati Uniti e devono rispettare una serie di norme che possono variare a seconda della valuta. Inoltre, ogni pagamento deve essere controllato per verificare la presenza di entità soggette a sanzioni o restrizioni valutarie o coinvolgimento di una Banca Centrale. Molte di queste verifiche richiedono l’intervento umano, rendendo complicata l’implementazione di un sistema di pagamento immediato.

Le Fintech specializzate in transazioni internazionali hanno dedicato anni di sforzi e risorse finanziarie per accelerare questi processi, riducendo al minimo la burocrazia ma mantenendo comunque i controlli e i requisiti normativi. Allo stesso tempo, grazie alla loro proposta tecnologica, sono diventate catalizzatori dell’innovazione, lanciando nuovi prodotti sul mercato. Ad esempio, il commercio elettronico è diventato l’unico canale accessibile per molte piccole e medie imprese per vendere i loro prodotti in tutto il mondo, obbligandole a riscuotere nelle valute dei mercati in cui operano.

In futuro, ci si aspetta che i progressi nel campo dei pagamenti e delle riscossioni internazionali si concentreranno nel fornire agli utenti un’esperienza sempre più digitale, agile e meno burocratica, senza compromettere gli aspetti normativi, al fine di dotare il sistema di standard di sicurezza sempre più elevati. Tecnologie, come l’intelligenza artificiale e i big data, stanno già fornendo strumenti per migliorare i sistemi di rilevazione delle frodi in presenza di operazioni sospette o soggette a sanzioni, offrendo una gestione del rischio più precisa e aiutando anche a identificare e creare prodotti specifici per le aziende che ne hanno bisogno. Tuttavia, nonostante tutto quello che si dice sulla tecnologia blockchain nei sistemi di pagamento internazionali, riteniamo che la sua penetrazione in questo mercato sarà molto più lenta di quanto molti presumano.

In conclusione, si può dire che l’internazionalizzazione è oggi un requisito fondamentale per le aziende, specialmente quando si tratta di mercati locali di medie o piccole dimensioni, come nel caso dell’Italia. Oltre ad aumentare le vendite, infatti, l’internazionalizzazione costituisce un incentivo molto importante per migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi e per promuovere l’innovazione di tutti i processi. Rappresenta anche un modo per diversificare i rischi e, per questo motivo, è un fattore determinante per migliorare la competitività dell’azienda.

In questo contesto, l’effettuazione di pagamenti e riscossioni immediate fornisce alle piccole e medie imprese internazionali maggiore liquidità, riduce il rischio di credito, migliora l’efficienza operativa e rafforza le relazioni commerciali. Tutti questi vantaggi contribuiscono alla crescita e al successo dell’azienda in un ambiente imprenditoriale globale, il che giustifica gli sforzi dei regolatori, delle istituzioni finanziarie e dei fornitori di tecnologia nell’adottare standard comuni per migliorare le operazioni aziendali e apportare importanti benefici all’economia globale.