Ebury – Il dollaro reagisce e il consensus ribassista diminuisce

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Avevamo detto che il rally dell’euro nei confronti del dollaro appariva esagerato, la scorsa settimana il mercato ha confermato la nostra opinione. Il dollaro si è rafforzato su tutti i fronti senza notizie di rilievo, segno di un trend guidato da fattori tecnici piuttosto che dai fattori fondamentali. Il consenso ribassista sul dollaro, in seguito all’affermarsi della deflazione negli Stati Uniti, si è tradotto in un atteggiamento di tensione e di vulnerabilità a un ritorno di fiamma, come sembra essere accaduto la scorsa settimana. Il biglietto verde ha guadagnato rispetto a tutte le principali valute mondiali, ad eccezione del peso colombiano, che continua a beneficiare di tassi d’interesse molto elevati ed è ora la valuta più performante al mondo da inizio anno.

Questa settimana sarà ricca di dati e notizie politiche importanti. La riunione della Federal Reserve di mercoledì sarà seguita da quella della BCE di giovedì. Per entrambe si prevede un rialzo di 25 punti base. Tuttavia, la prima dovrebbe comunicare una pausa, mentre la seconda ha ancora del lavoro da fare. Lunedì si terrà anche l’analisi degli indici PMI di luglio sull’attività delle imprese in tutte le principali aree economiche, nonché il dato sull’inflazione PCE negli Stati Uniti, venerdì.

EUR

La BCE continua a lottare con il problema dell’inflazione. In base all’indice core, la tendenza deflazionistica evidente negli Stati Uniti non ha ancora attraversato l’Atlantico. La leggera revisione al rialzo del dato sull’inflazione di giugno della scorsa settimana ha confermato che la BCE ha ancora del lavoro da fare.

Le intenzioni sono quelle di portare i tassi al 3,75% già dalla riunione di questa settimana. I trader presteranno molta attenzione alle comunicazioni in questa riunione. In particolare, l’equilibrio della BCE tra l’indebolimento della crescita e l’inflazione ostinatamente alta dovrebbe essere il fattore chiave della valuta comune fino alle vacanze di agosto.

USD

La riunione della Federal Reserve di questa settimana è forse meno imprevedibile di quella della BCE. La riunione della Fed di mercoledì non dovrebbe impattare notevolmente le considerazioni sullo spazio di manovra ancora disponibile al rally del dollaro con copertura a breve.

L’esito più probabile è un rialzo, seguito da una retorica leggermente da falco che non cambierà la narrazione: le ottime notizie sull’inflazione statunitense fanno sì che la Fed possa togliere il piede dal freno e attendere qualche mese per ulteriori sviluppi. Finché la crescita economica a livello mondiale reggerà, ciò dovrebbe consentire un indebolimento molto graduale del dollaro nei confronti delle principali controparti.

GBP

La svendita generale delle valute europee nei confronti del dollaro USA ha colpito in modo particolare la sterlina dopo un dato sull’inflazione sorprendentemente debole. È la prima volta da molti mesi che la Banca d’Inghilterra riceve buone notizie sul fronte dell’inflazione, poiché sia il dato headline che quello core sono risultati inferiori delle attese.

È troppo presto per ipotizzare che la tendenza alla deflazione visibile negli Stati Uniti abbia attecchito anche nel Regno Unito, ma è certamente un segnale di speranza. I mercati continuano a prevedere il 50% di possibilità di un rialzo di 50 punti base ad agosto e i tassi britannici sono molto probabilmente destinati a rimanere più alti a lungo rispetto a qualsiasi altro paese del G10, il che dovrebbe continuare a sostenere la sterlina.