La migrazione delle banconote e la stima della circolazione nei Paesi euro

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La Banca d’Italia ha pubblicato un interessante approfondimento sulla migrazione delle banconote e la stima della circolazione nei paesi dell’area dell’euro, concentrando la attenzione sul caso italiano.
Il lavoro illustra le difficoltà incontrate dalle Banche centrali nazionali dell’Eurosistema, a partire dal changeover, nel determinare la circolazione nei rispettivi Paesi, a causa della migrazione delle banconote all’interno dell’area.

Nel caso italiano, la disponibilità delle informazioni tratte dall’indagine della Banca d’Italia sulle spese per viaggi internazionali e dalla rilevazione sui net shipments ha consentito di stimare la circolazione nazionale (per il complesso dei tagli) e di valutare il contributo dei biglietti affluiti dall’estero al soddisfacimento della domanda interna di contante.

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Per i singoli tagli, si è proposto un metodo di analisi del contenuto informativo dei valori incongrui delle emissioni nette che ha permesso di trarre indicazioni sull’entità della migrazione e di stimare la circolazione di alcuni tagli in particolari anni (in prossimità del lancio della seconda serie dei biglietti in euro). Particolarmente elevata è l’entità degli afflussi dall’estero dei tagli apicali, evidenziata da valori negativi delle emissioni nette molto maggiori di quelli che emergono in altri paesi dell’area. Verosimilmente, tale fenomeno non dipende da una particolare intensità della migrazione dei biglietti di taglio apicale verso il nostro Paese, ma piuttosto dal crollo della domanda dei tagli apicali verificatosi in Italia che non trova riscontro in altri paesi dell’area.

Afflussi dall’estero si registrano anche per i tagli bassi e il 20€, di entità sensibilmente inferiore a quella che caratterizza i tagli maggiori. Gli afflussi dei tagli bassi, del 20€ e dei tagli maggiori sono in parte controbilanciati dai deflussi del 50€. Tra i paesi dell’area, Germania, Austria e Francia sono quelli dai quali provengono i maggiori flussi di biglietti. Le emissioni nette di tali paesi, nel loro complesso, assumono valori maggiori o prossimi al 100% delle emissioni nette dell’Eurosistema proprio per i tagli che tendono ad affluire in Italia, mentre assumono valori relativamente contenuti per il 50€, risultando speculari alla composizione delle emissioni nette italiane.

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Dal changeover, la circolazione italiana è cresciuta notevolmente e, a fine 2021, risultava elevata nel confronto con l’area. Tenendo conto delle stime della circolazione di banconote in euro interna all’area, la circolazione italiana rappresenterebbe una quota tra il 20% e il 30% di tale aggregato, percentuale ben superiore al peso del nostro Paese sull’area in termini di reddito, consumi o popolazione. Nel caso italiano, in linea con tendenze comuni all’area, è andata aumentando la componente della circolazione domandata a fini precauzionali e di riserva di valore. La quota della circolazione riversata annualmente presso la Banca d’Italia, dal 90% negli ultimi anni di circolazione delle lire, si è ridotta al 30% nel 2021. Le scorte transattive, in rapporto con la circolazione nazionale, si sono ridotte da circa il 60% negli ultimi anni di circolazione delle lire, al 40% negli anni immediatamente successivi al changeover e quindi al 20% negli anni 2013-2015 e hanno continuato a flettere negli anni recenti. Ciò in presenza di una tendenza alla riduzione della quota dei pagamenti regolati in contanti.

Peculiare del caso italiano è l’evoluzione della composizione per taglio. Nei primi anni dal changeover, la nuova scala dei tagli ha consentito di soddisfare la crescente domanda di contante per fini di riserva di valore attraverso le banconote in euro di taglio alto e apicale. Successivamente, per effetto del quadro regolamentare per il contrasto al riciclaggio e dei limiti di importo ai pagamenti in contante, la domanda di tagli alti e apicali è andata flettendo e la circolazione è andata concentrandosi in misura crescente sui tagli medi. Si è verificato un fenomeno di marginalizzazione dei tagli apicali; attualmente, il taglio apicale è di fatto rappresentato dal 100€, la cui domanda appare peraltro in continua flessione.

Anche la quota dei tagli bassi appare contenuta nel confronto con l’area. Sull’evoluzione della composizione della circolazione hanno anche influito le politiche di distribuzione del contante adottate dal sistema bancario incentrate su ATM alimentati in misura predominante da tagli medi. Tale fattore spiega la continua erosione della quota dei tagli bassi – che peraltro hanno registrato una lieve ripresa negli anni più recenti – ma potrebbe aver anche contribuito alla flessione dei tagli maggiori. Nel caso italiano, pertanto, la continua crescita della domanda di contante per fini di riserva di valore si è accompagnata alla concentrazione crescente della circolazione sui tagli medi. Tali tendenze, apparentemente non coerenti, potrebbero avere implicazioni per la soddisfazione del pubblico nell’utilizzo del contante e l’efficienza del ciclo di cassa. Su di esse potrebbero indirizzarsi ulteriori analisi.