MeToo, la parola pubblica atto trasformativo della società. La battaglia contro le molestie sulle donne
Un nuovo #MeToo? Alla fine tutto è connesso e non riguarda solo il settore delle agenzie di pubblicità
“Esprimiamo vicinanza a tutte le donne che subiscono comportamenti abusivi sul posto di lavoro. Noi di GWPR, associazione che rappresenta le donne della comunicazione, condividiamo una riflessione aperta che vuol essere un invito ad una presa di coscienza più profonda di fronte agli episodi che sono emersi nel mondo delle agenzie di comunicazione” dichiara la presidente Carola Salvato (nella foto sotto).
La cultura italiana è anche figlia di pregiudizi e stereotipi che vedono da un lato donna e impotenza e dall’altro uomo e imponenza tanto da normalizzare o banalizzare le violenze che quotidianamente si compiono all’interno della società e delle aziende (private e pubbliche), costringendo la libertà in angusti spazi culturali votati spesso al potere o alla intimidazione.
“Prima, dunque, di parlare di molestie nell’ecosistema lavoro dobbiamo preoccuparci di comprendere che queste riguardano le dinamiche di interazione fra esseri umani” ribadisce Carola Salvato “Noi auspichiamo che quanto accaduto non si riduca ad una corsa da parte delle aziende a preservare la propria reputazione ma sia occasione VERA per aprire un dibattito pubblico serio che porti tutti, donne e uomini, a chiedersi cosa NON stiamo facendo oggi negli ambienti dove operiamo e cosa possiamo fare tutti i giorni per prevenire che abusi o ingerenze come quelli denunciati continuino a ripetersi. Siamo noi a costruire, gesto dopo gesto, ambienti armoniosi e sani con azioni di consapevolezza che creino la cultura dell’alleanza e diffondano la potenza delle parole gentili. Per realizzare questo traguardo una sola cura: investire nella cultura del rispetto, sollecitare il sistema paese perché intervenga in tutti i contesti, sin dalla scuola”.
L’industria della comunicazione ha un ruolo fondamentale nella gestione responsabile dei modelli di genere che influiscono la percezione pubblica e che contribuiscono (o meno) all’evoluzione di questi modelli in una direzione di rispetto, equità e giustizia. Il #MeToo della pubblicità rappresenta una fortissima spia d’allarme che questa evoluzione non si sta verificando, e che un salto culturale autentico è più che mai urgente. La nostra call to action è alimentare nella quotidianità processi di consapevolezza e supporto.
“Ci sono esperienze che settano un punto. Quello in cui bisogna smetterla di agitare le acque e bisogna iniziare a fare. Fare significa agire in maniera coesa verso un traguardo comune. Da giovane ho subito queste angherie e so bene le cicatrici che lasciano. “Ciò che è fuori è ciò che è dentro”. Il lavoro è uno spazio di rappresentazione di ciò che siamo come persone e come collettività. Le cose infine non accadono. Si alimentano nell’indifferenza o nel non dar loro voce! Che è la stessa cosa” conclude Carola Salvato.