Investimenti ESG, la “battaglia verde” tra USA e UE spinge i titoli green

-
- Advertising -

L’agenda verde sta guadagnando terreno come tema d’investimento da oltre un decennio, vista la sempre maggior urgenza di soluzioni efficaci e sostenibili per combattere il cambiamento climatico. L’opportunità di investire nell’ambito delle soluzioni ambientali è ormai consolidata, ed enormi passi avanti sono stati compiuti soprattutto con il definitivo ingresso delle energie rinnovabili nel discorso mainstream. Tuttavia, il ritmo del cambiamento tende ad accelerare quando le grandi potenze mondiali intraprendono azioni significative.

Nell’agosto del 2022, il Presidente Biden ha approvato l’Inflation Reduction Act (IRA), stanziando 369 miliardi di dollari per un’ampia gamma di investimenti per il clima e progetti di sicurezza energetica. L’IRA segna una pietra miliare significativa per la transizione verde, essendo alla base dell’ambizioso obiettivo nazionale degli Stati Uniti di ridurre, entro il 2030, i gas serra del 40% rispetto ai livelli del 2005, colmando le attuali carenze di finanziamento e accelerando lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni. Gli esperti sono concordi nel ritenere che questo provvedimento contribuirà notevolmente al raggiungimento dell’obiettivo.

- Advertising -

L’IRA arriva dopo diverse iniziative importanti introdotte in precedenza da Biden, tra cui l’Energy Act nel 2020 e il programma infrastrutturale 2021 basato sulla sua campagna elettorale Build Back Better.

Ma l’impatto dell’IRA – che comincia già a farsi sentire – è ben maggiore, perché va a beneficiare l’intero spettro delle energie pulite, sia estendendo i programmi esistenti per l’eolico, l’energia solare, i veicoli elettrici e la cattura dell’anidride carbonica, sia facendone decollare di nuovi.

- Advertising -

Le ricadute dei finanziamenti IRA si sono estese, in un certo senso, ben oltre il Nord America, innescando una sorta di “battaglia verde” tra gli Stati Uniti e l’Europa, poiché le aziende che avevano intenzione di investire nell’UE hanno iniziato a riconsiderare le loro scelte alla luce degli allettanti sussidi dell’IRA.

L’UE si è allora resa conto che era necessaria un’azione rapida e significativa per non perdere terreno nel campo di gioco internazionale. All’inizio di febbraio 2023 ha presentato un piano da 272 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo dell’industria Net Zero, promettendo un ambiente normativo semplificato, finanziamenti più rapidi e una politica di scambi aperta.

Sebbene sembri strano parlare di una “battaglia verde” in corso, molte aziende ne stanno effettivamente beneficiando. Società che si distinguono per l’impatto positivo sull’ambiente stanno registrando una notevole crescita proprio grazie ai sussidi e alle sovvenzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.

Un ottimo esempio è Li-Cycle, nel settore del riciclo delle batterie. L’azienda canadese mira a massimizzare il riutilizzo di metalli, tra cui il litio e il cobalto, dalle batterie al litio, re-impiegandoli nella produzione di nuove batterie. Attraverso l’IRA, Li-Cycle ha ottenuto finanziamenti per la costruzione di un nuovo impianto che ne sosterrà l’espansione globale, con accordi recenti che includono il riciclo in esclusiva per un produttore vietnamita di batterie per veicoli elettrici e di cobalto riciclato per la multinazionale delle materie prime Glencore.

Si tratta di un esempio utile perché mostra come il sostegno del governo sia necessario nelle fasi iniziali della crescita, visti i costi elevati dei programmi di riciclo avanzati, quando l’alternativa per i produttori di batterie è semplicemente quella di procurarsi nuovi materiali da zero.

La direzione comunque è chiara: il riciclo di questi materiali è destinato a diventare sempre più importante, man mano che i veicoli elettrici guadagnano quote di mercato. Soprattutto visto che l’alternativa può essere l’estrazione in paesi come la Repubblica Democratica del Congo, dove le condizioni di lavoro sono tutt’altro che ideali e l’ambiente viene deturpato. È evidente che le operazioni di Li-Cycle presentano molteplici vantaggi, se possono essere rese economicamente redditizie.

Un’altra sfida fondamentale per il settore delle energie rinnovabili è l’accumulo di energia. È questo l’obiettivo dell’azienda tedesco-americana Fluence, che si avvale delle competenze tecnologiche avanzate delle sue società madri, Siemens in Germania e AES negli Stati Uniti, per produrre una gamma di soluzioni di stoccaggio.

Il ruolo di tecnologie come queste è essenziale per garantire la stabilità della rete e gestire i picchi e le flessioni della domanda: un problema importante, ma molto difficile da gestire su larga scala. Anche in questo caso, l’azienda sta costruendo un nuovo impianto su larga scala nello Utah, proprio grazie al sostegno dell’IRA.

In Europa, invece, il produttore svizzero di impianti solari Meyer Burger sta sfruttando il sostegno del Green Deal europeo. È uno dei pochi produttori la cui catena di approvvigionamento non è basata in Cina, aspetto importante vista l’urgenza di abbandonare la dipendenza dal gigante asiatico e migliorare la varietà delle catene di approvvigionamento, in particolare per quanto riguarda i pannelli solari policristallini.

Ma ci sarebbero molti altri esempi. Dal controllo dell’inquinamento in Canada all’economia circolare in Germania, le iniziative governative per sostenere la transizione green stanno contribuendo a spostare l’ago della bilancia in un’ampia gamma di aree cruciali, contribuendo alla sovraperformance delle azioni e degli ETF ambientali a cui stiamo assistendo.