Adottare un approccio globale, per un reddito più elevato

Edward Harrold, Investment Director di Capital Group -

Una nuova realtà sta prendendo forma sui mercati globali e gli investitori potrebbero dover rivedere le loro aspettative. Forse il cambiamento più rilevante è il ritorno dell’inflazione. Anche se l’inflazione globale inizia a calare, i dati di consensus suggeriscono che i livelli rimarranno ben superiori a quelli degli ultimi decenni. Gli investitori, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, potrebbero dover guardare oltre il mercato domestico per individuare asset che generano reddito.

La crisi delle fonti di reddito tradizionali

Per quanto riguarda l’investimento orientato al reddito, gli ultimi anni sono stati difficili per gli investitori. Gli asset tradizionalmente stabili sono stati ostacolati dall’aumento dell’inflazione e dal rallentamento dell’economia.

La pandemia e le sue conseguenze hanno intensificato il rischio idiosincratico per gli investitori orientati a generare reddito. Ad esempio:

• La crisi delle supply chain e le carenze sul mercato del lavoro hanno esacerbato le pressioni inflazionistiche.

• Le chiusure associate al Covid e la pressione normativa hanno determinato la cancellazione di molti dividendi nei mercati sviluppati, soprattutto in Europa, anche se ora molti sono stati reintrodotti.

• L’instabilità nel settore bancario nel 2023 ha intensificato la volatilità dei mercati obbligazionari e delle valutazioni.

• L’immobiliare commerciale, soprattutto i settori uffici e retail, è finito sotto pressione per l’inasprimento delle condizioni di finanziamento.

Ora che le fonti tradizionali di reddito sono sotto pressione, gli investitori dovranno capire come fare per continuare a soddisfare i loro obiettivi di reddito. Un possibile approccio consiste nell’abbinare gli asset tradizionali a soluzioni a reddito più elevato al fine di generare un flusso di reddito stabile che aiuti ad affrontare l’inflazione e appianare eventuali periodi di volatilità di mercato.

Il ruolo complementare degli asset globali a reddito elevato

La maggior parte degli investitori è consapevole dei vantaggi che derivano dall’unire asset con caratteristiche diverse al fine di ridurre il rischio – ma la diversificazione può altresì contribuire a generare un reddito stabilmente elevato da un portafoglio di investimento.

Un approccio che combina settori obbligazionari a rendimento elevato come il segmento corporate high yield e il debito dei mercati emergenti potrebbe affiancare le strategie domestiche nelle modalità seguenti:

Potenziale di rendimento più elevato: nonostante gli aumenti nei rendimenti delle obbligazioni investment grade dei mercati sviluppati, i rendimenti attuali al 3,8% rimangono inferiori o allineati all’inflazione, in funzione dell’ubicazione dell’investitore. Per contro, le obbligazioni high yield USA e il debito dei mercati emergenti in valuta forte, misurati dai rispettivi indici, offrono rendimenti dell’8,5% e del 7,4%. Un rendimento più elevato non solo può fornire un reddito più elevato, ma rappresenta anche una componente chiave del rendimento totale. Un livello di reddito stabilmente elevato può aiutare ad affrontare i periodi di volatilità offrendo un rendimento totale a lungo termine interessante e fornendo agli investitori un’esperienza più lineare.
Diversificazione geografica: l’aumento del rischio politico ed economico ha creato un contesto difficile per gli investitori. In questa situazione, una maggiore esposizione agli asset globali può contribuire a generare un reddito più stabile. Ci sono 25 mercati corporate high yield sviluppati e oltre 80 Paesi con mercati obbligazionari emergenti, nei segmenti corporate e sovrano. La combinazione di obbligazioni high yield e obbligazioni dei mercati emergenti offre agli investitori accesso a un ampio insieme di opportunità con una diversificazione economica decisamente maggiore.

La diversificazione aiuta, perché i mercati possono trovarsi in fasi diverse del ciclo di investimento. Essendo state scottate dall’inflazione negli scorsi decenni, ad esempio, molte banche centrali dei mercati emergenti hanno preceduto le controparti dei mercati sviluppati alzando i tassi di interesse subito dopo la pandemia. Allontanandosi dal mercato domestico, gli investitori non solo possono sfruttare queste opportunità ma anche ottenere una diversificazione migliore.

Fattori di rischio e rendimento differenziati: un universo di investimento più ampio allarga l’insieme di opportunità, consentendo agli investitori di attingere a una gamma più vasta di fattori di rendimento. Sfruttare diversi fattori di rendimento consente agli investitori di diversificare il rischio di credito per regione, settore, qualità ed emissione. Favorisce inoltre la possibilità di un’esposizione più diversificata ai tassi di interesse e alle valute. Ad esempio, nelle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti, le variazioni nell’inclinazione della curva dei rendimenti sono motivate da decisioni politiche interne, e contribuiscono alla performance. La valuta fornisce un ulteriore fattore di rendimento per le obbligazioni in valuta locale e forte, anche se queste ultime possono essere influenzate dalle modalità di servizio e contrazione del debito.
Combinare due dei mercati obbligazionari a maggiore rendimento – il debito dei mercati emergenti (DME) e le obbligazioni high yield – non solo aiuta a incrementare il reddito disponibile ma può altresì amplificare i vantaggi della diversificazione senza assumere un rischio aggiuntivo eccessivo.

Demistificazione delle obbligazioni high yield e dei mercati emergenti

Per gli investitori ancora restii a spostarsi in aree diverse del mercato obbligazionario, è utile sfatare alcuni miti. Pur essendo vero che le obbligazioni high yield e il debito dei mercati emergenti possono avere un rischio superiore rispetto alle obbligazioni investment grade, alcuni pregiudizi sono ancora radicati. Le obbligazioni high yield erano precedentemente note come obbligazioni spazzatura, perché le aziende emittenti erano tipicamente di qualità inferiore e avevano un maggior rischio di default. Oggi il mercato high yield è ampiamente composto da mid e large cap quotate, e il 90%3 dell’indice high yield USA ha un rating “B” e superiore (la porzione dell’universo che generalmente presenta il rischio di default inferiore).

Per quanto riguarda il debito dei mercati emergenti, la percezione è che questi mercati abbiano un rischio più elevato, con ampie possibilità di default. Infatti, molte economie emergenti hanno un rapporto debito pubblico/PIL inferiore rispetto alle controparti avanzate, oltre a livelli inferiori di debito corporate e consumer. Per quanto riguarda l’high yield e il DME, i rischi rimangono più elevati rispetto all’investment grade, ma molte caratterizzazioni di questi mercati non hanno tenuto il passo con la considerevole maturazione del mercato avvenuta negli ultimi 30 anni.