Le obbligazioni come fonte di reddito e diversificazione

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Dopo la crisi finanziaria globale (CFG) del 2008, gli investitori hanno ridotto l’allocazione alle obbligazioni e sono rimasti sostanzialmente sottopesati in questa asset class per oltre un decennio. Nel 2022 il lungo periodo di politica accomodante delle banche centrali si è concluso con l’accelerazione dell’inflazione.

Il ritorno e il persistere dell’inflazione hanno posto una sfida alle banche centrali, nel cercare di trovare un equilibrio tra prezzi e stabilità finanziaria. La barriera per l’intervento delle banche centrali quando l’economia rallenta e i mercati finanziari crollano è ora molto più alta.

Le banche centrali hanno ampliato notevolmente i loro bilanci durante gli anni 2010 e l’era del COVID nel tentativo di stimolare le loro economie e fermare le pressioni deflazionistiche. Oggi stanno invertendo questo processo e stanno riducendo i loro bilanci attraverso un inasprimento quantitativo. Il ritiro di così grandi acquirenti di obbligazioni dal mercato rimuove un fattore importante che ha contribuito a sopprimere i rendimenti dalla crisi finanziaria globale.

Questi cambiamenti rappresentano una normalizzazione della politica rispetto al periodo straordinario di intervento delle banche centrali e di repressione finanziaria degli anni 2010 e dei primi anni 2020. Pertanto, prevediamo che questo nuovo regime rimarrà invariato ed è improbabile che vi sarà un’inversione di tendenza nell’immediato futuro. In questo contesto, le caratteristiche difensive del reddito fisso convenzionale fanno sì che l’asset class sia potenzialmente ben posizionata per soddisfare le esigenze difensive degli investitori.

In questo documento spiegheremo perché crediamo nel valore del reddito fisso nei portafogli e in che modo le obbligazioni dovrebbero essere considerate in questo mondo diverso.