PIL italiano marginalmente in crescita nel terzo trimestre

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Esportazioni nette e consumi privati i motori della crescita del trimestre

La stima rivista del PIL del terzo trimestre ha visto una marginale revisione al rialzo rispetto alla stima preliminare. Secondo l’Istat, il PIL ha registrato un’espansione dello 0,1% in termini trimestrali e non piatta come nella stima preliminare (+0,1% vs 0,0% in termini a/a).

La marginale espansione trimestrale è stata il risultato di un contributo dell’1% delle esportazioni nette e dello 0,4% dei consumi privati, che insieme hanno più che compensato il contributo negativo dell’1,3% delle scorte. Gli investimenti fissi lordi e i consumi pubblici si sono rivelati neutrali per la crescita. La scomposizione della domanda ha confermato la nostra idea che i consumi privati siano rimasti relativamente solidi nel trimestre, soprattutto grazie alla componente dei servizi legati al turismo. Non ci sono state sorprese nemmeno per quanto riguarda gli investimenti, dove l’impatto della diminuzione degli incentivi fiscali nel settore delle costruzioni ha continuato ad essere evidente nei numeri. I contributi trimestrali delle esportazioni nette e delle scorte sono andati nella direzione che avevamo previsto, ma si sono rivelati più forti in entrambi i casi.

L’economia italiana sembra destinata a continuare a ristagnare nel quarto trimestre

Una variazione marginalmente positiva invece che piatta non modifica il quadro generale dell’attuale situazione economica. L’economia italiana è in stagnazione e un’inversione di tendenza non sembra imminente. L’effetto ritardato della passata stretta monetaria si sta ora facendo sentire e si riflette sempre più nei dati sui prestiti bancari. I dati sulla fiducia delle imprese per ottobre e novembre indicano una continua debolezza nel settore manifatturiero e delle costruzioni e un peggioramento nei servizi e nelle costruzioni. Solo la fiducia dei consumatori è rimbalzata a novembre, suggerendo che i consumi privati potrebbero ancora dimostrarsi resistenti nell’ultimo trimestre dell’anno, aiutati da un’inflazione in forte decelerazione e, come dimostrato dai dati di ottobre, da un’occupazione ancora in crescita, anche se a un ritmo decrescente. Ci aspettiamo che tutto questo si traduca in una crescita trimestrale marginalmente negativa del PIL italiano nel quarto trimestre, che si tradurrebbe in una crescita media del PIL dello 0,7% nel 2023.