Catturare la CO2 attraverso i batteri: la nuova soluzione per contrastare la crisi climatica

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— contrastare la crisi climatica — 

Secondo quanto pubblicato sul sito www.greenplanner.it catturare la CO2 attraverso i batteri è la nuova soluzione per contrastare la crisi climatica.

Nell’articolo a firma Loris Savino si sottolinea come i ricercatori dell’Istituto Max Planck in Germania abbiano ideato un innovativo approccio per catturare la CO2 attraverso l’ingegnerizzazione di batteri Escherichia Coli: la tecnica sarebbe in grado di sequestrare l’anidride carbonica dall’aria in maniera più efficiente rispetto alla fotosintesi naturale, aprendo prospettive promettenti per la produzione di biocarburanti e partendo dagli elementi che la natura ci offre, come pubblicato sulla rivista scientifica Nature Catalysis.

Carbon capture: la rivoluzione che arriva dai batteri

Uno sviluppo biotecnologico innovativo, che conferisce ai batteri la capacità di sequestrare l’anidride carbonica dall’atmosfera e integrarla nel loro metabolismo, proprio come già avviene nelle piante attraverso la fotosintesi, ma in maniera ancor più efficiente. L’innovativo percorso metabolico, chiamato dai ricercatori ciclo Theta, fa sì che i microrganismi siano in grado di catturare le molecole di anidride carbonica dall’aria per convertirle in Acetil-CoA, una molecola centrale per numerosi percorsi di trasformazione biochimica per produrre composti biologici di interesse industriale, come bioetanolo, biocarburanti e biomateriali. Per costruire questo percorso inedito che permette a Escherichia Coli di passare dall’anidride carbonica atmosferica al metabolita centrale della sua biochimica, i ricercatori hanno dovuto integrare 17 tasselli provenienti da un totale di 9 diversi microorganismi. Due di questi enzimi, noti agli addetti ai lavori con il nome di crotonil-CoA carbossilasi/reduttasi e fosfoenolpiruvato carbossilasi, sono quelli responsabili della fissazione del carbonio e sono stati selezionati perché, almeno per quanto la ricerca scientifica è stata in grado di appurare fin qui, sono proprio quelli in grado di farlo nella maniera più efficiente in natura. Molto più velocemente, per esempio, dell’enzima comunemente diffuso negli organismi vegetali e che ne permette la fotosintesi, l’enzima RubisCO.

Il ciclo Theta

Il ciclo Theta, nelle sue tre parti, è in grado di fissare l’anidride carbonica e di generare Acetil-CoA con una resa migliore di un fattore 100 rispetto a quanto avverrebbe normalmente: resta ora da chiudere il cerchio e fare in modo che il batterio utilizzi esclusivamente CO2 per la sua crescita. Sollevare l’asticella fino a questo ulteriore ambizioso obiettivo è ancora più complesso, perché richiede che tutti i passaggi di questo lungo e composto ciclo Theta siano armonizzati con il metabolismo naturale di Escherichia Coli. I risultati ottenuti dagli scienziati tedeschi aprono adesso alla possibilità di utilizzare anche i microorganismi per sviluppare strategie nuove di cattura e trasformazione della CO2 con un approccio circolare e bio-based, che attraverso le biotecnologie ci permetterebbe di muovere un ulteriore passo in avanti nell’attuale lotta all’emergenza climatica.
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