Ebury: Le valute rifugio soffrono mentre gli investitori si riversano sugli asset rischiosi

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I mercati continuano a festeggiare l’apparente sconfitta dell’inflazione, portando i mercati azionari di tutto il mondo a nuovi massimi storici. La scorsa settimana, le valute correlate alle materie prime e dei mercati emergenti si sono accodate ai festeggiamenti, mentre i tradizionali beni rifugio come lo yen giapponese, il franco svizzero e (questa volta) il dollaro hanno sofferto, con il dollaro neozelandese in cima alla classifica delle valute mondiali. L’atmosfera positiva dei mercati finanziari è tanto più notevole se si considera che i tagli della Federal Reserve continuano a essere rimandati al futuro.

 

Questa settimana l’attenzione si concentrerà sull’inflazione. Il report sull’inflazione negli Stati Uniti è ora il principale dato economico a livello mondiale e i dati di gennaio, che saranno resi noti martedì, saranno il principale argomento di interesse per il mercato questa settimana, seguiti dall’equivalente report del Regno Unito il giorno successivo. In linea con il tema che “l’ultimo miglio” nella lotta all’inflazione sarà il più difficile, i mercati si aspettano un dato dell’indice core statunitense coerente con un’inflazione in un intervallo annualizzato del 3,5-4%. Ci si aspetta alta volatilità nei mercati finanziari in risposta a qualsiasi sorpresa significativa.

 

EUR

Mentre l’economia dell’Eurozona ristagna nonostante un mercato del lavoro sostanzialmente a livelli di piena occupazione, i mercati si aspettano che la BCE sia la prima a tagliare i tassi, ma anche in questo caso la tempistica continua a essere rimandata.

Un taglio ad aprile è ora scontato solo al 50%, il che ci sembra coerente sia con la retorica della BCE che con i fondamentali economici. Questa settimana i dati economici dell’Eurozona sono scarsi, ma sono previsti interventi di alcuni membri della BCE.

 

USD

Ora che i mercati si sono completamente allontanati dell’idea di un taglio della Fed a marzo e che l’economia statunitense continua a funzionare a pieno ritmo, le parole del presidente Powell contro le previsioni del mercato di un taglio anticipato dei tassi si sono rivelate del tutto giustificate.

I report sull’attività imprenditoriale dell’ISM della scorsa settimana hanno fornito ulteriori prove del fatto che le pressioni sui prezzi non sono ancora domate, ma il report sull’IPC di questa settimana sarà più determinante. Qualsiasi sorpresa al rialzo rafforzerà la nostra opinione che non vedremo alcun taglio prima di giugno.

 

GBP

La scorsa settimana la sterlina ha reagito positivamente all’atmosfera di propensione al rischio dei mercati, e anche la revisione al rialzo degli indici PMI di gennaio sull’attività delle imprese ha dato ulteriore supporto. I dati macroeconomici migliori del previsto e i tassi più alti del G10 hanno spinto la sterlina al secondo posto tra le valute migliori dell’anno, dietro solo al dollaro USA.

I dati sull’occupazione e sull’inflazione di questa settimana saranno fondamentali per il futuro percorso della politica  monetaria della Banca d’Inghilterra. Soprattutto i dati sull’occupazione, che hanno sorpreso al rialzo nell’ultimo periodo, potrebbero sostenere ulteriormente la sterlina.