Mirabaud AM: BoJ e Fed agli antipodi

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È probabile che la Fed opterà per un taglio dei tassi a giugno: il mercato del lavoro statunitense si sta indebolendo gradualmente, anche se rimane resiliente, ma non riaccelera. Questo è il dato principale che emerge dagli ultimi dati sull’occupazione pubblicati la scorsa settimana. Notiamo che, in primo luogo, la crescita delle buste paga di dicembre e gennaio è stata rivista significativamente al ribasso – per un totale di 167k – e rendendo i numeri passati meno brillanti. Per quanto riguarda la ciclicità dell’economia, il mese scorso nel settore manifatturiero sono stati cancellati 4000 posti di lavoro, mentre i dati di gennaio per il settore industriale sono stati rivisti significativamente al ribasso. Sebbene l’occupazione nel settore manifatturiero rappresenti una piccola parte della forza lavoro complessiva, è una delle più correlate al ciclo economico generale.

In secondo luogo, il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% – il valore più alto degli ultimi due anni – mentre il tasso di partecipazione è rimasto stabile al 62,5%. In terzo luogo, la crescita dei salari si è attenuata, aumentando solo dello 0,1% rispetto al mese precedente. Questo dato pone la crescita su base annua al 4,3% (-0,1 ppt sul mese), un segnale della decelerazione delle pressioni sulla crescita dei salari. Anche altre misure sul mercato del lavoro indicano un indebolimento. Ad esempio, i dati JOLTS mostrano che le dimissioni volontarie sono in diminuzione, mentre le indagini ISM sulle imprese – sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi – mostrano una contrazione dell’occupazione. Si tratta di un’ulteriore prova di un mercato del lavoro più debole.

Con riferimento alla BoJ, a seguito delle maggiori pressioni sui prezzi riportate da Tokyo, la crescita dei salari rimane sostenuta, mentre l’economia sta andando meglio, il che significa che la Banca del Giappone probabilmente interverrà e porrà fine alla sua politica ultra-accomodante. Prevediamo che tale mossa sarà annunciata in aprile, anche se non è impossibile che venga presa una decisione in anticipo durante la riunione del 19 marzo. In primo luogo, guardando ai dati del PIL, la revisione dei numeri dello scorso trimestre è incoraggiante, in quanto è stato effettuato un significativo aggiustamento della spesa delle imprese (rivista con una crescita del +2% trimestre su trimestre, dal precedente -0,1%). Questo compensa l’impatto della revisione al ribasso della spesa dei consumatori. Nel complesso, ciò significa che l’anno scorso il Giappone ha evitato una recessione, poiché il dato del quarto trimestre è ora positivo. Nel frattempo, la crescita media dei salari a livello economico è aumentata, e anche gli indicatori suggeriscono una certa forza. Ad esempio, se si escludono i bonus e altri pagamenti straordinari, i livelli salariali di base hanno continuato a crescere. Ciò implica che a gennaio i salari reali totali sono diminuiti di meno dell’1%, rispetto a un calo molto più significativo del 2% a dicembre. Questo fa ben sperare in un miglioramento della spesa dei consumatori.