Turismo outdoor: il ruolo degli intermediari digitali e le abitudini dei consumatori, la ricerca proprietaria di Freedome

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Nel dinamico panorama del turismo italiano, che nel 2023 ha raggiunto 36,6 miliardi di euro e si proietta verso un’ulteriore crescita nel 2024, gli intermediari digitali giocano un ruolo sempre più determinante. I dati di mercato mostrano una netta preferenza per le esperienze all’aperto, con il settore dell’outdoor vicino ormai al miliardo di euro di valoreLa digitalizzazione gioca un ruolo chiave, con le prenotazioni online mediante intermediari che crescono rapidamente, rappresentando il 16% del valore transato[1].

Freedome, startup innovativa e marketplace di esperienze outdoor leader in Italia, ha condotto un’indagine[2] approfondita per sondare il terreno sulle abitudini e le preferenze dei propri consumatori, e ne ha definito un profilo dettagliato. I dati evidenziano una predominanza femminile (69%) senza figli (57%) e una distribuzione età equilibrata, con un 25% dei clienti minori di 30 anni, il 24% tra i 31 e i 40, il 25% tra i 41 e i 50, il 18% tra 51-60, e l’8% oltre i 61 anni. Nonostante le sfide riscontrate da parte degli intervistati nell’organizzazione e nella socializzazione, emerge un condiviso desiderio di arricchire maggiormente il proprio tempo libero (76%).

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La difficoltà nell’ideare piani (36%) o trovare compagnia (53%) per svolgere attività insieme non frenano però l’entusiasmo degli intervistati: l’80% trova infatti in Freedome l’alleato ideale per prenotare un’attività che si è sempre desiderato provare almeno una volta nella vita, trovare idee per riempire il tempo libero (70%) e scoprire attività da svolgere in vacanza (59%). La maggior parte utilizza la piattaforma tutto l’anno (67%) – e non solo in ferie – per esplorare luoghi nuovi, passare tempo di qualità in compagnia e conoscere nuove persone (40%).

Questo trend non solo favorisce il turismo di prossimità ma ha anche un impatto notevole sull’economia locale, con Freedome che negli ultimi tre anni ha generato un indotto di oltre 6 milioni di euro alle attività locali. Ogni partecipante di Freedome genera infatti un indotto medio di 48 euro – tra mangiare, dormire e l’acquisto di prodotti locali – , contribuendo a un impatto complessivo che supera i 13 milioni di euro.

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Con questi dati, Freedome non solo si afferma come leader nell’intermediazione delle esperienze outdoor ma sottolinea anche l’importanza di una piattaforma digitale nell’arricchire il turismo italiano con esperienze autentiche e sostenibili, promuovendo al contempo lo sviluppo economico locale.

[1] Dati emersi dalla decima edizione dell’Osservatorio Travel Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, presentati in occasione del convegno “Travel Innovation Day 2024.

[2] Il campione fa riferimento a 438 intervistati