World Economic Forum. Ridurre il volume dei rifiuti tramite l’economia circolare

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Forum economico mondiale – 4 grafici per mostrare perché è importante adottare un’economia circolare
Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, l’adozione di un’economia circolare può ridurre significativamente il volume dei rifiuti. Entro il 2050, se verrà implementato un approccio di economia circolare, i rifiuti solidi urbani potrebbero essere ridotti da oltre 4,5 miliardi di tonnellate a meno di 2 miliardi di tonnellate all’anno. Questo approccio ha anche il potenziale per eliminare i rifiuti incontrollati e ridurre i rifiuti in discarica di oltre il 40%. Oltre a mitigare la crisi climatica, un’economia circolare può migliorare la salute umana riducendo la contaminazione di composti tossici nell’ambiente. L’implementazione di pratiche di gestione dei rifiuti circolari comporterebbe anche notevoli risparmi sui costi. Il World Economic Forum ha in atto diverse iniziative per promuovere il cambiamento dell’economia circolare, come l’iniziativa Circular Transformation of Industries e l’iniziativa Consumers Beyond Waste.

Il rapporto del World Economic Forumesamina tre scenari:
1. Proseguire con le attuali pratiche di produzione e gestione dei rifiuti.
2. Migliorare la gestione e ridurre gli sprechi.
3. Passare a un modello di economia circolare completamente a zero rifiuti, in cui il 60% di tutti i rifiuti solidi urbani – i rifiuti che le autorità locali raccolgono da case e aziende – viene riciclato e il resto viene gestito in modo sicuro.

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Come l’economia circolare può aiutare a ridurre gli sprechi

Se il mondo adottasse il terzo scenario, entro il 2050, un approccio di economia circolare potrebbe ridurre il volume dei rifiuti solidi urbani da oltre 4,5 miliardi di tonnellate all’anno a meno di 2 miliardi di tonnellate, rileva il rapporto. Lo stesso scenario sradica anche i rifiuti incontrollati – rifiuti che vengono scaricati o bruciati in fuochi aperti – e riduce i rifiuti in discarica di oltre il 40% a circa 630.000 tonnellate entro il 2050.

Ciò non solo aiuterebbe ad affrontare la crisi climatica, ma migliorerebbe anche la salute umana. I prodotti di consumo di scarto come giocattoli, prodotti farmaceutici, prodotti per la cura personale, additivi alimentari e detriti di plastica possono contaminare l’ambiente con composti tossici che finiscono nei corsi d’acqua e nella catena alimentare umana.

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Questi contaminanti includono composti che imitano, bloccano o interferiscono con gli ormoni del corpo, noti come sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, afferma il rapporto. Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, come il cadmio, l’amianto e l’arsenico, aumentano i rischi per la salute tra cui il cancro, le condizioni cognitive, l’obesità e i problemi riproduttivi sia nelle donne che negli uomini.

Secondo il rapporto, un approccio basato sull’economia circolare alla gestione dei rifiuti solidi urbani comporterebbe anche notevoli risparmi sui costi. Continuare con le attuali pratiche di gestione dei rifiuti costerebbe più di 417 miliardi di dollari all’anno entro il 2050, un aumento di 165 miliardi di dollari rispetto ai costi del 2020. Nello scenario dell’economia circolare, che prevede la riduzione dei rifiuti e l’aumento del riciclo, i costi stimati sarebbero inferiori a 255 miliardi di dollari all’anno. Questo approccio circolare eviterebbe “costi galoppanti di gestione dei rifiuti” e fornirebbe anche “prestazioni ambientali decisamente migliori”, affermano gli autori del rapporto.

Costi diretti globali della gestione dei rifiuti solidi urbani nel 2050 nei tre scenari ($ 2020).

In un’economia circolare il costo dei rifiuti si riduce. I progetti del World Economic Forum stanno contribuendo a promuovere il cambiamento dell’economia circolare.
Il World Economic Forum ha in corso diverse iniziative di economia circolare, tra cui la Circular Transformation of Industries Initiative, che guarda oltre la gestione dei rifiuti e guarda al cambiamento dei sistemi più ampi in tutta l’industria.

I partenariati sono fondamentali per promuovere la circolarità nell’industria, afferma il Forum. Ciò include la collaborazione per condividere conoscenze, casi di studio, prodotti e materiali sull’economia circolare.