Indice ESG 2023: l’Italia si confronta con le pressioni climatiche

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Siamo lieti di annunciare la pubblicazione dell’indice ESG 2023 il 14 maggio 2024: il nostro indice ESG valuta i rischi per l’ambiente, i diritti umani, la salute e la sicurezza per 183 paesi e territori in tutto il mondo, sulla base di 65 variabili. Fungendo da punto di riferimento, l’indice ESG aiuta a valutare le iniziative di sostenibilità dei vari Paesi e a promuovere il progresso verso un futuro resiliente e duraturo.

La nuova edizione dell’indice ESG (ESGI) dipinge un quadro preoccupante della conservazione ambientale con due importanti attori globali, Brasile e Russia, che registrano un calo dei loro punteggi. Il Brasile, celebrato come il “polmone della Terra”, e la Russia, famosa per le sue estese foreste boreali essenziali per l’equilibrio climatico, stanno entrambi registrando cali preoccupanti, classificandosi quest’anno rispettivamente al 153° e 123° posto nel sottoindice ambientale.

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Posizionandosi al 23° posto su 183 paesi e territori, l’Italia realizza una buona prestazione ESG complessiva, ma mostra un calo per quanto riguarda il suo impatto sul cambiamento climatico. Nel 2022 le emissioni italiane di gas serra (GHG) sono peggiorate. Mentre nel 2021 ammontavano a 395 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (Mt CO2 eq), nel 2022 hanno raggiunto i 418,3 milioni. Con la recente adozione, il 24 aprile 2024, della nuova Direttiva Corporate Sustainability Due Diligence (“CSDDD”) da parte del Parlamento Europeo, l’Italia deve ora intraprendere un ambizioso processo di accoglienza nelle leggi nazionali e impegnarsi formalmente nella salvaguardia dell’ambiente.