Dalla Bce un cocktail anti-deflazione

-
- Advertising -

Intervento su tassi, Qe e durata. E’ ciò che si aspettano i mercati dalla riunione di domani. Sui depositi della banche presso l’Eurotower si prevede un aggiustamento a scaglioni

Da giorni i mercati si interrogano sulle prossime mosse di Mario Draghi per far uscire l’eurozona dall’incubo della deflazione.
Ora che la riunione si avvicina (è in programma domani) emergono con più chiarezza le aspettative degli investitori.

- Advertising -

Dalla Bce, che porta avanti il programma di Quantitative easing ormai da un anno – e senza i risultati sperati sul versante dell’inflazione – si prevede, o sarebbe meglio dire si spera, che venga servito un cocktail ben calibrato a base di tassi, Qe e durata. Un mix in cui, rispetto all’ultima riunione in cui fu ritoccata solo la durata del Qe, questa volta si riveda l’importo del quantitative easing e, soprattutto, il tasso sui depositi effettuati dagli istituti di credito presso la banca centrale.

I tassi sui depositi sono già negativi (ammontano a -0,30%) e quel che si attende ora è un taglio “pesato” per l’eccedenza di questi depositi rispetto al livello che viene ritenuto normale. In altre parole, non si auspica un taglio pesante del tasso, bensì un aggiustamento a scaglioni a seconda delle quantità depositate (il costo sarà più alto al crescere dell’ammontare dei depositi).
Poiché più il costo diventa alto e più pesa sulle banche, l’obiettivo è proprio quello di scoraggiarle dall’usare questa prassi che nasce dall’incertezza di investire le risorse nell’economia.

- Advertising -

Sul versante del Quantitative easing, la gran parte degli investitori pensa che la Bce probabilmente annuncerà una nuova estensione della durata (ci si attende tre mesi in più da marzo a giugno 2017), ma anche un aumento del quantitativo, atteso per 10-20 miliardi al mese in più.
Alcuni prospettano anche un’estensione della tipologia di asset acquisiti, anche se c’è poco margine su questo aspetto, visto che in Europa ci sono molti mercati non liquidi, come quello dei Corporate Bond e degli ABS.