Lavoro, il governo valuta tagli alle imposte dal 2017

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ll ministro Poletti apre all’ipotesi di rendere stabile la decontribuzione, motore delle assunzioni nel 2015 poi crollate con la riduzione degli sgravi

I dati sull’occupazione resi noti dall’Inps due giorni fa (e che tanto hanno fatto discutere e soprattutto arrabbiare Renzi) stanno sollevando un vivace dibattito nel governo.
Oggi il ministro del lavoro Giuliano Poletti è tornato sull’argomento “costo del lavoro” e soprattutto sul tema delle imposte, il cosiddetto cuneo fiscale.

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Poletti in sostanza apre a un’ipotesi si riduzione di queste tasse già a partire dal prossimo anno.
L’idea allo studio è quella di rendere stabile l’istituto della “decontribuzione”, quell’insieme di sgravi per le imprese diretti alle assunzioni soprattutto a tempo indeterminato che è stato il vero motore della ripresa dell’occupazione nel 2015 e il cui ridimensionamento sta causando il crollo dei nuovi occupati a tempo indeterminato.

In particolare, si sta valutando la possibilità di rendere più costoso il contratto a tempo determinato, con un differenziale di circa il 10% (oggi la differenza è del 5-5,5% circa).
“Valuteremo in sede di legge di Stabilità l’ipotesi di anticipare al 2017 un taglio strutturale del cuneo in modo da rendere meno costoso il lavoro a tempo indeterminato”, ha detto il ministro del welfare in occasione di un’iniziativa di Garanzia Giovani.

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Poletti ha anche detto che il governo valuta se andare avanti con il “decalage” della decontribuzione per il terzo anno o fermarsi al secondo, rendendo stabile il taglio del cuneo fiscale.