Mercati delusi da un FOMC meno accomodante del previsto

Patrice Gautry -
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Il FOMC ha aumentato i tassi di riferimento di 25 punti base, portandoli al 2,25%-2,50%, come previsto nel nostro scenario. Nella sua dichiarazione, il FOMC ha evidenziato la condizione solida del mercato del lavoro, i consumi sostenuti e una certa moderazione nel capex. L’inflazione è vicina al target e il FOMC non è preoccupato dalle aspettative di inflazione.

La forward guidance sui tassi è rimasta invariata, contrariamente a quanto previsto. I rischi sono ancora bilanciati, ma il FOMC monitorerà “lo sviluppo economico e finanziario globale” (nuova espressione); da ciò si deduce che l’azione della Fed continuerà ad essere guidata dai dati.

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Le previsioni economiche sono state leggermente corrette al ribasso per i prossimi anni passando al 2,3-2,5% per il 2019, 1,8-2% per il 2020 e 1,5-2% per il 2021. Le previsioni di inflazione, invece, sono rimaste invariate nel periodo 2019-2021, all’1,8-2,1% per il 2019 e al 2-2,1% negli anni successivi.

Queste previsioni indicano una crescita moderata, con una pressione inflazionistica contenuta, appena in linea con il target e con l’inizio di un mercato del lavoro meno solido. Si tratta di un rallentamento ordinato, che dovrebbe giustificare ulteriori aumenti dei tassi solo in misura limitata.

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Sulla base di queste dichiarazioni e delle previsioni, nulla indica che la Fed interromperà rapidamente il suo processo di normalizzazione, anche se il FOMC si concentrerà maggiormente sulla gestione del rischio. I mercati sono delusi, aspettandosi probabilmente segnali più accomodanti da parte della Fed.


Patrice Gautry – Chief Economist – Union Bancaire Privée (UBP)