Lombard Odier: Il ritorno dei tempi difficili per i negoziati Usa-Cina
Sono nuovamente tempi difficili per i negoziati sugli scambi commerciali tra Stati Uniti e Cina seguito delle minacce di incremento dei dazi sulle merci cinesi avanzate dal Presidente Americano Donald Tramp che, a partire dal 10 maggio salirebbero dal 10% al 25%.
Se le tensioni dovessero intensificarsi significativamente nei prossimi giorni, ci aspettiamo una forte reazione da parte del mercato. Esiste un potenziale per una correzione di oltre il 15% per le azioni cinesi e dei mercati emergenti (EM) e, a nostro avviso, anche un calo di circa il 5-7% delle azioni a livello globale. Stiamo monitorando attivamente la nostra matrice di asset allocation, e il nostro atteggiamento rialzista ha assunto una connotazione più neutrale in tutto lo spettro degli asset di rischio, mantenendo sempre molto alta l’attenzione sui possibili rischi.
La buona notizia è che la delegazione cinese, guidata dal vice primo ministro Liu He, è ancora propensa a incontrare i funzionari americani questa settimana. Inoltre, i commenti dei funzionari statunitensi suggeriscono che, prima che riemergessero i dissapori, l’accordo era stato raggiunto al 90%.
Tuttavia, sottolineiamo che i mercati avevano completamente incorporato la guerra commerciale e mettono in guardia sul fatto che probabilmente la pressione sugli asset rischiosi guidati da quelli cinesi (azioni e obbligazioni) persisterà ancora per qualche tempo. Nessuno dei due paesi è in grado di invertire completamente questo trend entro la scadenza fissata per venerdì prossimo. Riteniamo che il risultato più probabile sia una sorta di ritardo o di rinvio, accompagnato da una minaccia credibile e costante di un potenziale aumento dei dazi. Qualora le tariffe dovessero effettivamente aumentare questa settimana, è difficile pensare che un accordo venga raggiunto prima di un notevole periodo di riflessione, anche se il risultato finale sarà comunque la firma di un accordo.
Ci sono notevoli possibilità di danni dal punto di visto economico. Se i dazi vengono aumentati e, contemporaneamente, viene anche ampliato il loro raggio d’azione per includere le aree attualmente escluse delle importazioni cinesi (circa 300 miliardi di dollari) – fattore che porterebbe a una sorta di risposta da parte della Cina – stimiamo che nel 2019 la crescita del PIL di Pechino potrebbe scendere di 0,3-0,5 punti percentuali. Così si potrebbero compensare in modo efficace tutti i guadagni derivanti dagli stimoli fiscali accumulati quest’anno.
Volatilità all’orizzonte
Ci aspettiamo che la volatilità rimanga elevata, viste le attuali tensioni commerciali. Qui di seguito le nostre opinioni:
È possibile che i negoziati commerciali prima di migliorare subiscano un certo deterioramento e l’eventuale accordo potrebbe essere raggiunto entro la fine dell’estate. A nostro avviso, venerdì assisteremo a un rinvio dell’incremento dei dazi ma, tuttavia, le tensioni restano elevate.
È probabile che la volatilità resti generalmente, soprattutto per gli asset focalizzati sulla Cina, e riteniamo anche che il flusso di notizie incida sull’oscillazione del prezzi.
Nella situazione attuale i Treasury statunitensi e, in misura minore, anche il dollaro, sono diventati un bene rifugio.
È probabile che le revisioni al rialzo della crescita globale si arrestino, con il rimbalzo della crescita cinese che è sotto esame. L’impatto positivo del paese sulla crescita globale è già stato più debole del previsto.
Qualora continuassero ad aumentare le probabilità di un incremento dei dazi, stimiamo un periodo di correzione che durerà diverse settimane. A sua volta, tassi più bassi e l’atteggiamento accomodante della Banca Centrale porta gli investitori ad andare alla ricerca di rendimenti. Anche se l’incremento dei dazi dovesse essere rinviato, riteniamo che i mercati rimarranno nervosi e, soprattutto, non è più così scontata la conclusione secondo cui l’accordo commerciale fosse dietro l’angolo.
Abbiamo assunto una posizione più prudente per il mix della nostra asset allocation, portando a livelli neutri la nostra visione rialzista sugli asset rischiosi, e ora stiamo costruendo attivamente delle coperture, viste le possibilità di un sostenuto incremento della volatilità nelle prossime settimane.
Salman Ahmed – Chief Investment Strategist – Lombard Odier
Didier Rabattu – Head of Equities – Lombard Odier