Forte rimbalzo della produzione industriale in Novembre
I dati appena rilasciati dall’Istat mostrano che la produzione industriale destagionalizzata è cresciuta in novembre dell’1,9% M/M (-0,6% M/M in ottobre), ben oltre le aspettative. Il dato corretto per il numero di giornate lavorative è cresciuto del 6,3% A/A. A Novembre 2021 il livello della produzione industriale era del 3,1% più elevato di Febbraio 2020, prima dell’esplosione della pandemia.
Il rimbalzo ha riguardato tutti i grandi aggregati: energia in testa, ma forte crescita anche per la produzione di beni strumentali e beni di consumo. Dal punto di vista settoriale, in temini tendenziali, la crescita della produzione è stata più rapida per coke e prodotti petroliferi raffinati e, a qualche lunghezza, per energia elettrica e gas e prodotti farmaceutici. Fra i settori in contrazione, spicca quello dei mezzi di trasporto, che si è confermato più vulnerabile ai persistenti problemi di approvvigionamento di semiconduttori.
L’industria dovrebbe confermarsi un motore della crescita anche nel 4T21
I dati di Novembre suggeriscono che, nel suo insieme, sostenuta da consistenti flussi di ordini, l’industria italiana sia riuscita a gestire i problemi di approvvigionamento sul fronte dell’offerta. I dati delle componenti degli indici di fiducia delle imprese relativi al mese di Dicembre, riportando una buona tenuta degli ordini sia della produzione anche in quel mese, sembrerebbero suggerire un’altra possibile variazione positiva della produzione industriale in dicembre. A questo punto appare probabile che l’industria si confermi anche nel 4T21 un elemento propulsivo della crescita congiunturale del PIL. Nonostante la probabile decelerazione del contributo dei servizi, ci aspettiamo che la crescita trimestrale del PIL nel 4T21 sia sufficiente ad assicurare un crescita del 6,3% in media d’anno.
Qualche ostacolo in più nel 1T22, auspicabilmente in via temporanea
Guardando al primo trimestre del 2022, mentre il supporto degli ordini non dovrebbe venire a mancare, questa dovrà continuare a confrontarsi con persistenti problemi sul fronte degli approvvigionamenti delle imprese; da questo punto di vista le festività del capo d’anno cinese e i lockdown selettivi che lo stesso paese sta implementando nell’ambito della politica di “zero Covid”, non saranno certamente d’aiuto. Inoltre, la dinamica della produzione industriale potrebbe essere ostacolata da due fattori addizionali: il livello elevatissimo dei prezzi dell’energia e possibili temporanei problemi di disponibilità di manodopera legati all’accelerazione dei contagi da variante omicron. Dal momento che l’elevata inflazione inciderà negativamente anche sul reddito disponibile delle famiglie, ci aspettiamo una temporanea decelerazione della crescita del PIL nel corso del 1T22. La successiva accelerazione dovrebbe consentire all’economia Italiana di registrare una crescita media del 4% nel corso del 2022.