Volkswagen crolla in borsa dopo lo scandalo inquinamento

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La società tedesca ha ammesso di aver truccato il software utilizzato da alcune auto vendute negli Usa, per far risultare emissioni inferiori al reale

Volkswagen perde in borsa oltre il 19% dopo che venerdì è scoppiato lo scandalo dei motori truccati negli Usa.

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L’agenzia per la protezione ambientale americana (Epa) aveva accusato la casa tedesca di aver falsificato i test di inquinamento atmosferico delle proprie vetture diesel vendute negli Stati Uniti. Wolkswagen ha ammesso le proprie responsabilità, e l‘amministratore delegato Martin Winterkorn ha dichiarato di essere “profondamente dispiaciuto di aver tradito la fiducia dei consumatori”. “Faremo tutto il necessario per riparare il danno che la vicenda ha causato. Non tollereremo altre violazioni dei nostri regolamenti interni e della legge”, ha sottolineato.

Questo pentimento non basterà a evitare al gruppo una maxi multa che dovrebbe aggirarsi ai 18 miliardi di dollari per aver violato il Clean Air Act, la legge che limita le emissioni di gas inquinanti.

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L’accusa riguarda 482mila auto a diesel che, per essere vendute negli Stati Uniti, sarebbero stati equipaggiati con software in grado di aggirare gli standard sull’inquinamento. 

Volkswagen ha deciso inoltre di bloccare la vendita negli Stati Uniti di alcune vetture equipaggiate con motori diesel, in particolare il propulsore 4 cilindri TDI. 

Lo scandalo, secondo l’Epa, potrebbe avere anche conseguenze penali per i vertici di Wolkswagen a causa delle numerose violazioni di legge e dei danni ambientali.