Pirelli verso l’addio a piazza Affari

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Dopo l’esito dell’Opa, il gruppo sarà incorporato nella holding Marco Polo, controllata da ChemCina

Pirelli si prepara a lasciare la borsa di Milano, dove era quotata dal 1922. Secondo i dati provvisori diffusi da Borsa Italiana, l’Opa lanciata dalla holding Marco Polo, controllata da ChemChina, si è conclusa con la consegna di 257 milioni circa di azioni, pari al 70,6% dei titoli oggetto dell’offerta. Il gruppo cinese arriva così a una quota complessiva pari all’87% del capitale di Pirelli, vicino alla soglia del 90%.

L’offerta sarà, a termini di legge, riaperta per cinque giorni, a partire dal 21 ottobre, e se – come è del tutto probabile – le adesioni supereranno il 90%, scatterà l’obbligo di offerta sulle azioni residue, che avrà come conseguenze la cancellazione dal listino di piazza Affari e la fusione tra Marco Polo e Pirelli.

Anche la famiglia Malacalza ha deciso, ieri (ultimo giorno utile) di aderire all’Opa, incassando una plusvalenza di circa 300 milioni.

I soci di Marco Polo sono ChemCina (al 65%) e Camfin (al 35%), che a sua volta fa capo a Marco Tronchetti Provera e a Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Ma non è solo per questo che Pirelli resterà, in parte, italiana. Qui resteranno infatti tecnologia e sede, e Tronchetti Provera sarà confermato amministratore delegato e vicepresidente esecutivo.