Liechtenstein, da Bruxelles stretta sull’evasione

-

Più difficile per i cittadini dell’Unione aprire conti bancari e nascondere capitali nel paese: il Parlamento Ue ha approvato un accordo comunitario

Il tema dell’evasione fiscale e della mancanza di scambi informativi tra i vari paesi in materia di conti bancari è da mesi sui tavoli sia di Bruxelles sia dei singoli paesi.
Accordi per lo scambio di dati sono già stati siglati, a livello locale, con la Svizzera e il Principato di Monaco e anche con il Liechtenstein, da cui proviene tra l’altro l’attuale presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e che proprio del Liechtenstein è stato in passato primo ministro.

Ora anche il Parlamento europeo ha approvato, con 561 voti a favore, 49 contrari e 30 astensioni, un accordo comunitario con quel piccolo e chiacchierato paese, che renderà più difficile per i cittadini dell’Unione europea aprire lì conti bancari per nascondere capitali al fisco.

L’accordo, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016, prevede che a partire dal 2018 l’Unione europea e il Liechtenstein si scambieranno automaticamente le informazioni sui conti finanziari dei reciproci residenti.
Le informazioni saranno scambiate non solo sul reddito, come interessi e dividendi, ma anche sui saldi e sui proventi della cessione di attività finanziarie.