Un’altra giornata nera per i listini

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A Milano l’indice Ftse Mib cede il 3%. Giù i petroliferi e, ancora, le banche, con un nuovo crollo di Mps. Profondo rosso anche per le altre piazze europee

Ancora una giornata difficile per i mercati, dopo i recuperi di ieri. Piazza Affari viaggia in pesante ribasso fin dall’apertura, e a metà mattina vede il principale indice, il Ftse Mib, in ribasso di circa il 3%. Ancora peggio fa Parigi, giù del 3,8%, mentre Francoforte cede il 3,5% e Londra il 3%.

Le cronache riportano di nuovi ribassi per il petrolio, che ha ormai sfondato anche il limite dei 28 dollari: il light crude Wti di New York è scambiato a 27,55 dollari al barile, ma anche il Brent di Londra è sceso sotto i 28 dollari, per poi tornare a 28,13 dollari. Secondo l’Aie, l’agenzia internazionale dell’energia, il mercato potrebbe “annegare nell’eccesso di offerta”, e l’attuale situazione di eccedenza si prolungherà probabilmente per tutto il 2016.

L’euro recupera intanto terreno sul dollaro, scambiando a 1,09429, mentre sul mercato obbligazionario lo spread Btp-Bund è stabile a 102 punti base, con il titolo decennale italiano che rende l’1,53%.

Domani è in programma la riunione del comitato di politica monetaria della Bce: non sono attese novità, ma come sempre c’è attenzione per ciò che dirà il presidente Mario Draghi su eventuali prossime misure di stimolo all’economia, visti gli ultimi deludenti dati sulla crescita e sul debole andamento dell’inflazione.  

In piazza Affari le vendite colpiscono come ovunque i titoli del comparto petrolifero: Saipem dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso cede il 6%, Tenaris il 4,8% ed Eni il 2,5%. 

Ma i cali più preoccupanti sono anche oggi sulle banche e su Mps in particolare che viene continuamente sospesa per eccesso di ribasso. Il calo teorico è del 19% per un valore di 0,566 euro per le azioni della banca senese, che hanno ormai perso la metà del loro valore dall’inizio dell’anno. L’amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola ha cercato nuovamente di rassicurare sulla solidità industriale dell’istituto, sostenendo che “l’attuale andamento del tutto anomalo del titolo Mps non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell’ultimo trimestre sono migliorati”. Viola ha aggiunto che gli sportelli non registrano particolari abbandoni dei correntisti.

Nel comparto, particolarmente pesanti anche Banco Popolare, Unicredit e Popolare Milano.