Ue, in Italia crescita moderata, limate le stime

-

Secondo la Commissione il Pil aumenterà quest’anno dell’1,1%. Pesa il rellentamento del commercio globale

La Commissione Ue conferma la “crescita moderata” dell’Italia, ma rivede al ribasso la variazione del Pil stimata per il 2016, portandola dal più 1,4% previsto a febbraio al più 1,1%.

I dati sono contenuti nelle previsioni di primavera, in cui la Commissione ha rivisto al ribasso anche il deficit italiano del 2016, dal 2,5% previsto a febbraio al 2,4%. Alzate invece le stime per il deficit 2017 (da 1,5% a 1,9%). Il deficit strutturale invece, dopo un “marginale miglioramento” nel 2015, nel 2016 dovrebbe peggiorare di oltre mezzo punto percentuale, portandosi a meno 1,7%.

In rialzo anche le previsioni sul debito dell’Italia: dal 132,4% del Pil previsto a febbraio, la stima sale ora a 132,7% (lo stesso valore del 2015). Solo nel 2017 è prevista una riduzione, al 131,8%, “grazie alla crescita nominale più alta e al surplus”.

Il taglio delle previsioni sul Pil 2016, spiega la Commissione, è motivato con il rallentamento del 2015, che ha portato “ad un avvio del 2016 più basso del previsto”, e con “l’ulteriore rallentamento del commercio globale”. Nel 2017 si avrà un miglioramento (più 1,3%, lo stesso dato previsto a febbraio), grazie alla domanda esterna più dinamica e agli investimenti.

Anche nell’Eurozona, secondo la Commissione, la crescita economica resterà moderata per l’intero periodo 2015-2017. Nel 2016 è prevista una crescita dell’1,6% del Pil (in calo rispetto al più 1,7% indicato a febbraio, mentre nel 2017 si attesterà all’1,8% (più 1,9% secondo le stime precedenti).

Nell’area dell’euro continua a calare la disoccupazione, stimata al 10,3% nel 2016 (10,5% la previsione di febbraio) e al 9,9% nel 2017.