Inps, Boeri boccia l’Ape

di Walter Quattrocchi -
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Il presidente dell’istituto scettico sulla proposta del Governo sull’anticipo pensionistico. Sono 6 milioni i pensionati sotto i mille euro al mese

Il progetto di anticipo pensionistico – Ape, sul quale è in corso il confronto tra Governo e sindacati, rischia di “creare generazioni di pensionati poveri con rate ventennali di ammortamento di un prestito che costituisce una riduzione permanente della pensione futura”. Lo ha detto il presidente dell’Inps Tito Boeri presentando al Parlamento la Relazione annuale dell’istituto.

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Boeri è tornato a chiedere interventi di contrasto alla povertà, una riforma del sistema che metta fine alle salvaguardie definite “costose e inadeguate”, ma innescate dalla legge Fornero.

In Italia ci sono 6 milioni di pensionati sotto i mille euro al mese, il 38% del totale. I pensionati gestiti dall’Inps, si legge nella relazione, sono oltre 15,6 milioni, per un assegno medio mensile di 1.464,41 euro e un importo complessivo annuo del reddito pensionistico di 275.258 miliardi di euro.

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In condizioni di indigenza si trovano 1,6 milioni di cittadini, che percepiscono appena 500 euro al mese.

Sono invece più di un milione a beneficiare di un assegno superiore a 3 mila euro, il 6,5% del totale.

La fascia tra i mille e i 1.500 euro al mese è costituita da 3,4 milioni di persone, pari al 22% del totale dei pensionati, mentre quella tra i 1.500 euro e i 2.000 euro è pari al 18,1%.

Le prestazioni previdenziali sono 17,1 milioni (quasi un terzo delle quali, 5,8 milioni, di anzianità o anticipate), mentre quelle assistenziali sono 3.837.802.