Part time agevolato, partenza flop

di Walter Quattrocchi -
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Presentate all’Inps solo 238 domande. E appena 85 sono state accolte

Dal 2 al 22 giugno sono state presentate all’Inps soltanto 238 domande per beneficiare del part time agevolato. Il dato emerge dal rapporto 2015 dell’Inps, che valuta i primi dati sulla nuova misura come la testimonianza “di una partenza rallentata”, rinviando un giudizio sull’interesse da parte di lavoratori e aziende ad un arco di tempo più ampio.

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Scorrendo i dati sul part time agevolato, contenuti nel rapporto dell’Inps, si legge che delle 238 domande presentate all’Istituto, 85 risultano accolte e 84 sono state respinte, mentre 69 sono ancora in fase istruttoria.

Tra le problematiche che stanno rallentando il decollo del part time agevolato è possibile considerare il fatto che l’opzione è consentita ai soli lavoratori del settore privato (sono esclusi quelli del pubblico impiego e ci ha contratti a tempo determinato), ed è preclusa ai lavoratori precoci.

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Il part time agevolato, introdotto con l’ultima legge di Stabilità, consente ai lavoratori del settore privato, con contratto a tempo indeterminato, di trasformare la prestazione lavorativa da tempo pieno a tempo parziale, con una compressione della retribuzione stimata nell’ordine del 20-25%.

Il lavoratore interessato al beneficio deve essere in possesso del requisito contributivo minimo per il diritto alla pensione di vecchiaia (20 anni) e perfezionare quello sull’età pensionabile entro il 31 dicembre 2018 (cioè i 66 anni e sette mesi).

Il lavoratore può concordare con il datore di lavoro una riduzione tra il 40% e il 60 % dell’orario di lavoro, percependo in busta paga, oltre alla retribuzione per l’attività lavorativa svolta, anche una somma, esente dall’Irpef, pari ai contributi a carico del datore di lavoro corrispondenti alla retribuzione persa.

Chi sceglie il part time agevolato non subisce così alcuna perdita sulla propria pensione perché viene comunque garantita la contribuzione piena con accredito figurativo per la quota che copre la retribuzione persa per le ore non lavorate.