Milano in verde con le banche

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Piazza Affari passa in positivo (più 0,55%) dopo un avvio incerto. Bene Ubi, Intesa e Bper

Cambio di direzione per piazza Affari, che dopo una partenza in rosso, a metà mattina viaggia con l’indice Ftse Mib in rialzo dello 0,55%. Restano negativi gli altri listini europei, e in particolare Parigi e Francoforte che cedono oltre lo 0,7%.

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Una certa tensione ha provocato sui mercati la notizia, diffusa ieri a tarda sera da Bloomberg, secondo la quale la Banca centrale europea potrebbe ridurre progressivamente gli acquisti di bond, al ritmo di 10 miliardi di euro al mese, prima della conclusione del programma di quantitative easing, previsto per il prossimo marzo. Da Francoforte è arrivata tuttavia una netta smentita: “Il Consiglio direttivo non ha discusso di questi argomenti”, afferma una nota.

L’indiscrezione ha avuto un effetto sul mercato obbligazionario, con un aumento del rendimento del Btp decennale e quindi dello spread con i Bund tedeschi, salito in avvio di seduta a 142 punti.

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A Milano sono le banche a guidare i rialzi, e in particolare Ubi, Intesa Sanpaolo, Popolare Emilia Romagna, Popolare Milano e Banco Popolare. Il Sole 24 Ore scrive oggi che Ubi avrebbe posto rigide condizioni all’offerta per tre delle quattro “good banks” nate dalla risoluzione delle banche regionali, tra cui il riconoscimento dell’avviamento negativo e l’immediato utilizzo dei modelli interni per il calcolo degli attivi a rischio. Sembra sempre più probabile inoltre l’intervento del fondo Atlante sui crediti non performing delle tre banche.

Debole Banca Mps (meno 0,1%). Secondo il quotidiano Mf, il nuovo amministratore delegato Marco Morelli potrebbe ridiscutere le commissioni previste per Jp Morgan e Mediobanca, che hanno firmato, insieme ad altri investitori, un accordo per la sottoscrizione dell’eventuale inoptato dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Le commissioni di cui si parla potrebbero aggirarsi sui 500 milioni di euro, ma Morelli, scrive Mf, intenderebbe proporre una riduzione della componente fissa e l’introduzione di commissioni collegate al successo dell’operazione.

Maglia nera, nel Ftse Mib, per Enel, che cede circa un punto percentuale.