Quanto conviene il Btp Italia?

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Con un’inflazione allo 0,5% il titolo renderebbe molto di più rispetto ai buoni non indicizzati. E nel conto va messo anche il premio di fedeltà

Si è aperto oggi, e durerà fino a mercoledì (salvo chiusura anticipata) il collocamento diretto, sul mercato Mot di Borsa italiana, del nuovo Btp Italia, indicizzato all’inflazione, per i risparmiatori privati. Giovedì toccherà agli istituzionali.

Per i risparmiatori privati il taglio minimo da sottoscrivere è di mille euro; la scadenza è fra otto anni, nell’ottobre del 2024.

Il titolo può essere una buona opportunità di investimento, soprattutto se si crede in una ripresa dell’inflazione. È sufficiente un aumento dei prezzi dello 0,5% perché il rendimento del titolo si riveli nettamente superiore a quello dei Btp con analoga durata, ma non indicizzati.

A chi tiene l’investimento fino a scadenza, inoltre, il Tesoro riconoscerà un “bonus di fedeltà” dello 0,4% lordo, che si aggiunge al rendimento complessivo.

Il Btp Italia offre una cedola minima dello 0,35%. Inferiore dunque rispetto all’edizione precedente (con scadenza aprile 2024), che è dello 0,40%, ma la differenza è compensata dalla maggiore durata, circa sei mesi in più.

Il rendimento effettivo a scadenza, in ogni caso, sarà determinato dal prezzo, che si conoscerà al termine del collocamento: secondo l’analisi di Marzotto Sim, con un prezzo di sottoscrizione inferiore di 1,10 punti, il nuovo Btp Italia sarebbe più conveniente rispetto al precedente: se cioè il prezzo di emissione del nuovo Btp Italia sarà inferiore di almeno 1,10 punti rispetto a quello del vecchio sarà conveniente acquistarlo, altrimenti meglio andare sul “vecchio” 2024.

Chi però intende mantenere l’investimento fino alla scadenza, può mettere in conto, come detto, il premio di fedeltà dello 0,40%: considerando questo bonus, la differenza di prezzo oltre la quale scatta la convenienza scende a circa 0,8 punti.