Piazza Affari, chiusura debole. A picco le banche

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L’indice FtseMib ha terminato a -0,21%. Giù Pop Milano, Banco Popolare, Mediobanca e Mps. Acquisti su Fca, Buzzi, Saipem, Cnh. Spread a 168 punti

La catastrofe dopo il trionfo del “no” al referendum costituzionale non c’è stata.
La Borsa di Milano, dopo un avvio di seduta in netto ribasso, ha progressivamente recuperato terreno passando anche in deciso rialzo.

Nel pomeriggio, però, si sono scatenate le vendite sui bancari e la seduta ha preso una piega “debole.
Alla fine l’indice FtseMib ha archiviato gli scambi in calo frazionale.
Le dimissioni del premier Matteo Renzi, sconfitto al referendum costituzionale, non hanno portato dunque al panic selling.

Nettamente migliori, invece, le chiusure degli altri listini Ue: Parigi ha terminato a +1%, Francoforte a +1,63% e Londra a -0,24%.
Lo spread tra Btp e Bund viaggia a 168 punti.

In Piazza Affari, nel paniere dell’FtseMib i migliori rialzi sono stati di Fca e Buzzi con progressi rispettivamente a +4,58 e +4,42%.
Bene anche Saipem ed Cnh Industrial con guadagni a +3,89 e +3,79% rispettivamente.

Sul versante dei ribassi, sempre nel paniere maggiore, i titoli peggiori sono stati Popolare di Milano e Banco Popolare con cali rispettivamente a -7,91% e -7,44%.
In profondo rosso anche Mediobanca e Mps con perdite a -4,24 e -4,21% rispettivamente.

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