“Salva banche”, via libera della Camera

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Approvate in via definitiva le norme che prevedono tra l’altro la garanzia pubblica, fino a 20 miliardi, per la crisi di Mps e degli altri istituti in difficoltà

E’ stato approvato oggi dalla Camera il disegno di legge di conversione del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, già approvato dal Senato, e relativo a “disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio”.

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Tra le norme approvate in via definitiva c’è anche la garanzia pubblica a sostegno delle banche, finanziata con un fondo da 20 miliardi, per fronteggiare innanzitutto la crisi di Banca Mps, e degli altri istituti in difficoltà. Il provvedimento disciplina la concessione della garanzia dello Stato sulle passività delle banche aventi sede legale in Italia e sui finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia alle banche italiane per fronteggiare gravi crisi di liquidità. Dispone, inoltre, interventi per il rafforzamento patrimoniale degli istituti di credito.

Il decreto prevede inoltre la riapertura dei termini per aderire ai rimborsi dell’80% a favore degli obbligazionisti degli istituti di credito sottoposti a risoluzione (Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti). La scadenza per la presentazione della domanda è prorogata al 31 maggio 2017. 
E’ inoltre garantita la gratuità del servizio di assistenza agli investitori per la compilazione e la presentazione delle domande.

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La lista dei debitori degli istituti di credito che chiedono aiuto allo Stato sarà anonima, ma il decreto prevede che l’elenco dei soggetti debitori che abbiano crediti classificati in sofferenza, per un ammontare pari o superiore all’1% del patrimonio netto, nei confronti della banca che chiede aiuto allo Stato, sia inserito nella relazione che il governo dovrà inviare al Parlamento ogni quattro mesi.

La norma introduce inoltre disposizioni finalizzate a incentivare l’educazione finanziaria dei cittadini, e modifica la disciplina che consente di trasformare in crediti d’imposta le imposte differite attive.