Gli attuali tassi di interesse USA non sono un problema

Daniel Chung, Brad Neuman -
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Generalmente l’elevata inflazione e gli alti tassi di interesse sono negativi per le valutazioni azionarie e per i mercati rialzisti.

Tuttavia notiamo che quando l’inflazione e i tassi di interesse sono bassi, così come lo sono al momento, aumenti modesti su entrambi i fronti non dovrebbero far deragliare i mercati rialzisti. In effetti, ciò che conta è più che altro il punto di partenza, o i fondamentali, specialmente con tassi di interesse fermi su bassi livelli. Sebbene, lo scorso venerdì 2 febbraio, il rendimento del Treasury decennale si sia attestato al 2,85%, dall’inizio dell’anno è salito di soli 44 punti base e di appena 22 punti rispetto al picco del 2017, registrato a marzo. I tassi sui Fed funds, inoltre, si trovano approssimativamente intorno allo zero, mentre storicamente (in particolare prima delle recessioni) si attestavano attorno al 2% o su percentuali superiori.

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Quando l’economia degli Stati Uniti è in crescita, è normale aspettarsi una maggiore inflazione e tassi di interesse più alti. Esiste una correlazione positiva per gli stock nella fase iniziale di tali cambiamenti, ad esempio, durante questi periodi, sono stati osservati rapporti più elevati tra prezzi e utili (P/E). Riteniamo che questo cambiamento sia iniziato durante la seconda metà del 2017. A nostro parere, l’economia degli Stati Uniti è, come mostrano i dati, abbastanza forte, e, in particolare, lontana da una recessione.

Nel 2018 assisteremo probabilmente a una crescita del Pil nominale Usa del 5% (incluso un rialzo dell’inflazione), per la prima volta in oltre un decennio.

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Nel complesso, restiamo ottimisti riguardo al futuro. L’attuale sistema fiscale di per sé favorisce la crescita, ma ci aspettiamo eventuali ulteriori misure di stimolo. Iniziative che, di conseguenza, potrebbero comportare una crescita dei profitti lato corporate e un aumento delle spese in conto capitale.

Alla luce di un contesto economico così forte, non crediamo che un incremento moderato dei tassi di interesse impedirà un’espansione economica.
E’ comunque necessario che sia i tassi di interesse sia l’inflazione si attestino su livelli assoluti molto più elevati. Un rialzo che dovrebbe avvenire prima che le prospettive di una recessione economica negli Stati Uniti aumentino sostanzialmente e, di conseguenza, prima che si verifichi una riduzione dei fondamentali aziendali tale da innescare un calo delle valuation azionarie. Questa è la correlazione di causa ed effetto che crediamo determini la direzione finale del mercato. A nostro avviso, al momento, siamo assolutamente lontani da una situazione simile.


Daniel Chung – Chief Executive Officer/Chief Investment Officer – Fred Alger Management Inc. (Gruppo La Française)
Brad Neuman – Senior Vice President/Client Investment Strategist – Fred Alger Management Inc. (Gruppo La Française)