State Street: commento al meeting FED

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A seguito del meeting del Federal Open Market Committee (FOMC), Lee Ferridge, responsabile Multi-Asset Strategy per le Americhe di State Street Global Markets, Antoine Lesné, responsabile strategia e ricerca EMEA di SPDR ETFs, e Sophia Ferguson, senior portfolio manager active fixed income and currency di State Street Global Advisors, hanno rilasciato i seguenti commenti:

Commento di Ferridge: “Come ampiamente atteso (il mercato se lo aspettava con una probabilità del 100%), il FOMC ha deciso di incrementare i tassi di interesse di 25 punti base, al 2-2,25%, lasciando aperta la possibilità di un ulteriore mossa a dicembre. Questa decisione, che in qualche modo ha deluso il dollaro rialzista, non ha portato a un ulteriore inasprimento dei dot plot per il 2019. Ci sono state delle speculazioni secondo cui, per via dei robusti dati relativi alla crescita nazionale e a nuovi segnali di inflazione salariale, il FOMC avrebbe rivisto al rialzo le proprie previsioni per l’incremento dei tassi nei prossimi anni. Tuttavia, sembra che l’incertezza creata dall’escalation della guerra commerciale possa aver influito sulla strategia del FOMC. Il dollaro potrebbe essere sottoposto a pressioni contro l’euro, che recentemente è stato più vigoroso rispetto alla controparte statunitense, mentre anche i tassi a lungo termine potrebbero diminuire. La mancanza di un messaggio più aggressivo da parte del FOMC dovrebbe dare sollievo alle valute dei mercati emergenti”.

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Commento di Lesné: “Come ampiamente atteso, il FOMC ha deciso di incrementare i tassi Fed funds di 25 punti base, al 2-2,25%. Il Comitato ha riconosciuto l’attuale forte momentum economico e l’incremento dell’inflazione salariale, con rischi bilanciati sull’outlook e possibilità di ulteriori incrementi. Tuttavia, è stato anche fatto un chiaro riferimento ai rischi di downside legati alle “guerre commerciali” nel 2019, tenendo sotto controllo l’attuale guidance e lasciando al FOMC più tempo per confermare 4 incrementi di tassi più aggressivi per il 2018, mossa che il mercato aveva già più o meno incorporato. Ci aspettiamo che il dollaro continui a riportare le deboli performance viste di recente, avvantaggiando i bond dei mercati emergenti in valuta locale. I mercati continuano a incorporare due o tre ulteriori rialzi dei tassi di interesse nel 2019, con il tasso neutrale al 3%”.

Commento di Ferguson: “Visti i forti dati in entrata e le condizioni finanziarie meno stringenti, l’aumento dei tassi di interesse di oggi è stata una decisione scontata. I trend dei fondamentali e dei dati basati sul mercato suggeriscono che il ciclo attuale raggiungerà il picco in tre-quattro mesi, fattore che supporta la decisione del Comitato di rimuovere dalla propria forward guidance qualsiasi riferimento alla “politica monetaria accomodante” e che lascia presagire l’intenzione di aumentare nuovamente i tassi di interesse a dicembre. Con il FOMC che prosegue sul suo ben annunciato percorso di incremento dei tassi, è probabile che la curva del Treasury statunitense continui ad appiattirsi nel breve termine. Mentre il mercato inizierà a incorporare un incremento dei tassi nei prossimi trimestri, insieme ad un allentamento della stretta fiscale, ci aspettiamo di assistere nuovamente ad una graduale re-accentuazione della curva”.

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