Una partnership per la sostenibilità

Stuart Nivison -
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Spesso nelle relazioni tra il team finanziario di un’azienda e i partner bancari manca un ingrediente fondamentale: il procurement.

Troppo spesso le banche non sono riuscite a coinvolgere i responsabili dell’approvvigionamento, limitando così la capacità di comprendere le priorità della supply chain. Un regolare dialogo tra la banca partner e l’area acquisti può supportare le priorità dei team di approvvigionamento dei buyer, promuovendo risultati legati all’agilità, alla sostenibilità e al rischio – tutti elementi interconnessi.

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La sostenibilità delle consegne all’interno delle supply chain è sempre stata una priorità. Attraverso l’individuazione di fornitori strategici, operazioni di finanziamento possono offrire il supporto necessario garantire la tenuta delle operations nei momenti di maggiore cambiamento sul mercato. Tuttavia, ora è necessario fare un ulteriore passo in avanti in quanto i buyer di tutto il mondo sentono sempre più la pressione dei consumatori finali, molto attenti al più ampio impatto delle decisioni di acquisto. Ecco perché adesso i consigli di amministrazione si stanno concentrando sui timori legati ai fattori ESG.

Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito ad un cambiamento di paradigma in tema di sostenibilità. Piuttosto che l’altruismo, sono le dinamiche di business a guidare i cambiamenti comportamentali. La recente indagine Navigator sulle aziende a livello globale ha rivelato che l’81% delle imprese considera importante la sostenibilità etica e ambientale, con quasi un terzo degli intervistati (31%) che afferma di star lavorando per rendere le proprie catene di approvvigionamento più sostenibili.

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Le istituzioni bancarie internazionali svolgono un ruolo chiave nel supportare la transizione di un’azienda verso una maggiore sostenibilità. Se una banca individua il contesto di uno specifico fornitore all’interno dell’ecosistema della catena di approvvigionamento, potrebbe essere in grado di offrire condizioni di finanziamento migliori. Il sostegno offerto può comprendere prestiti green, finanziamenti per investimenti di capitale da parte di fornitori chiave o, più in generale, programmi di finanziamento della catena di approvvigionamento che mettono in relazione il tasso di finanziamento dei fornitori ai loro standard di sostenibilità.
Per sostenibilità si intende sostenibilità dei modelli di business. Le banche si stanno già concentrando su questo aspetto dal punto di vista del rischio insito nel processo decisionale, che influenzerà anche le decisioni sul credito. Gli investimenti iniziali possono portare a un risparmio nel lungo periodo. Anche se il miglioramento delle condizioni di lavoro o l’acquisto di macchinari più efficienti richiedono investimenti iniziali, nel lungo periodo consentono alle aziende di sperimentare una riduzione delle inefficienze, dell’utilizzo dell’energia e dei costi.

Oltre ai vantaggi in termini di costi, la crescente importanza dei fattori ESG per i clienti e gli azionisti potrebbe comportare che, alla fine, le imprese debbano affrontare rischi in termini di reddito o di reputazione. Stiamo già considerando il rischio legato alla transizione verso una maggiore sostenibilità nei settori che dovranno apportare i più grandi cambiamenti.

Nonostante l’area del procurement non sia così strettamente legata alle banche per la realizzazione degli obiettivi di business, la capacità di queste ultime di promuovere l’efficienza e la liquidità lungo l’intera catena di approvvigionamento le rende importanti e preziose. Un maggior dialogo tra procurement, team finanziari e banche partner può accelerare il progresso verso un futuro più sostenibile per tutti.


Stuart Nivison – Global Head of Client Network Banking – HSBC