Una BoE che guarda al futuro

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La BoE ha mantenuto i tassi invariati allo 0,75% al termine della riunione di ieri.

Se da un lato si tratta di una decisione in linea con le aspettative della maggior parte degli economisti, dall’altro risulta un po’ sorprendente per i mercati dei tassi, che stavano prezzando un taglio dei tassi con una probabilità di quasi il 50%, a seguito di una serie di dati economici negativi relativi all’ultimo trimestre dell’anno scorso e di commenti dovish da parte dei funzionari della Bank of England. Tuttavia, è rassicurante che la BoE abbia adottato un approccio volto al futuro più che al recente passato nel prendere la propria decisione. Il cambiamento principale della riunione di oggi ha riguardato la forward guidance in materia di politica monetaria: la Banca centrale inglese ha abbandonato il suo indirizzo di irrigidimento limitato e graduale in favore di un più esplicito orientamento dovish.

Una riduzione dei tassi è ancora possibile e sarà applicata nei prossimi incontri se la ripresa dell’attività economica suggerita da recenti indagini non si concretizzerà. Tuttavia per il momento la Banca rimane in attesa di piu’ chiarezza, monitorando la risposta dell’economia alla recente riduzione dell’incertezza politica (sia in relazione a Brexit che al commercio internazionale) e alle prospettive di stimolo fiscale. Sta inoltre risparmiando le limitate munizioni che ha a disposizione per una fase in cui potrebbero rivelarsi più utili, anche a seconda di come procederanno i negoziati con l’UE.

La riunione di ieri ha mostrato le sfide in termini di comunicazione che le Banche centrali devono affrontare in un contesto di forte incertezza. Mentre Mark Carney sta per completare il proprio mandato con l’ennesima incomprensione con i mercati, Andrew Bailey ha appena avuto un assaggio del difficile compito che sta per intraprendere.