Algowatt: quando una fusione è volano di (ulteriore) crescita. E di specializzazione e nuovi progetti

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Laura Bizzarri, managing director della società: “Dinanzi a noi un decennio di crescita vertiginosa del settore”

Una nuova green-tech company che affonda le sue radici nel passato ma guarda ai business del futuro. In potente sintesi potremmo descrivere così algoWatt, una società italiana innovativa, quotata sul mercato telematico azionario (MTA) di Borsa Italiana, che nasce dalla recentissima fusione di due differenti player: TerniEnergia e Softeco. Da qui discende il valore dell’esperienza – di due attori che hanno travasato in algoWatt la propria expertise in campi differenti ma assolutamente complementari e sovrapponibili in termini di aree di competenza – e ne esce assolutamente potenziato.

Procediamo con ordine tuttavia: algoWatt è un’azienda che si dedica alle attività di progettazione, di sviluppo e di integrazione di soluzioni per la gestione sostenibile e socialmente responsabile dell’energia e delle risorse naturali. Il terreno in cui opera la società, dunque, è quello proprio delle soluzioni digitali coniugate ai modi e ai tempi dell’economia sostenibile e secondo i canoni della digital transformation, fornendo poi principalmente soluzioni as-a-service. A conti fatti basta cerchiare in rosso gli ultimi due concetti che abbiamo richiamato, vale a dire economia sostenibile e digital transformation, per individuare senza troppe difficoltà il potenziale di sviluppo enorme che c’è dietro. Anzi, che c’è dinanzi a noi in questi settori.

I numeri della portata dell’espansione del segmento in cui opera algoWatt ce li ha illustrati Laura Bizzarri, managing direct della società, che si è soffermata sul trend di crescita cui agganciarsi. Meglio: si tratta di ambiti che sono destinanti a crescere in maniera rapida e concreta nel giro di pochi anni e che, di conseguenza, per ovvie ragioni, non possono che essere un bacino di opportunità assolutamente fecondo. Facciamo qualche esempio, cominciando dal segmento dedicato a infrastrutture e piattaforme di gestione della urban energy e della e-mobility, segmenti entrambi che stanno registrando un trend di crescita a doppia cifra. Una prospettiva? Adottando un orizzonte geografico ampio – il Vecchio Continente – le stime di settore indicano che entro il 2030 verranno venduti circa 6 milioni di veicoli elettrici o ibridi. Ulteriore volano implicito il sostegno governativo, sia a livello nazionale che comunitario, nella direzione di una sempre più marcata riduzione dei gas serra, area in cui è previsto, sempre su base europea, un giro d’affari di circa 10 mila miliardi di euro nell’arco del prossimo decennio.

Non è un caso, poi, che il riferimento sia quello del continente europeo. Anche in relazione alle politiche strategiche varate dalle istituzioni comunitarie, con il New Green Deal. Ma algoWatt guarda anche ad un orizzonte più vasto.È ovvio che, ad esempio per la mobilità, il nostro mercato di riferimento sia essenzialmente riconducibile ai Paesi del cosiddetto Nord del Mondo, vale a dire quei Paesi laddove il livello medio delle infrastrutture tecnologiche è di per sé più elevato ed affidabile” spiega Bizzarri. “Ma per alcune tecnologie come le microgrid o i servizi evoluti di manutenzione, anche i Paesi emergenti rappresentano un importante target. Sono, infatti, quelle aree del mondo dove più elevata è la crescita delle rinnovabili”.

“Dal nostro punto di vista – spiega Laura Bizzarri, managing director di algoWatt – abbiamo tre ambiti di riferimento in cui sviluppare la nostra attività di business: quello delle utilities, delle smart cities – adesso si parla anche di smart land data la diffusione del fenomeno – e della mobilità. Tutti e tre gli ambiti – continua Bizzarri – in cui è estremamente evidente il trend della digitalizzazione e dell’elettrificazione”. E, quasi per proprietà transitiva potremmo dire che, laddove è evidente la digitalizzazione, le prospettive di crescita emergono in maniera quasi automatica. Altri esempi? “La crescita legata al filone delle smart cities passa anche attraverso la diffusione sempre più capillare dei device intelligenti all’interno dei più innovativi smart building; per quanto concerne invece il filone della mobilità, facciamo chiaramente riferimento alle soluzioni e servizi legati alla gestione, all’efficienza, alla disponibilità e alla sostenibilità del trasporto di merci e persone” arricchisce Bizzarri.

In generale, nell’ambito del percorso che il nostro Paese sta compiendo nella direzione di un’economia sempre più verde, ovviamente un ruolo chiave è quello che esercita il settore energetico, attraverso l’integrazione in questo processo di servizi di controllo e manutenzione per la produzione di energia da fonti rinnovabili, di gestione del ciclo di vendita, di digitalizzazione delle reti di trasmissione e distribuzione elettrica, di soluzioni per la gestione flessibile ed ottimizzata dei consumi energetici (fino agli aggregatori e al demand response).  Ed algoWatt si inserisce proprio in questo filone, assicurando il servizio di integratore di soluzioni e di provider di tecnologie proprietarie, hardware e software, in grado di abilitare nuovi concetti di efficienza energetica in ambito produttivo e residenziale.

Uno degli esempi più recenti che rispecchia pienamente il variegato modello e l’attività eterogenea di algoWatt è quello che ci ha raccontato Laura Bizzarri e che è denominato progetto PASCAL “Piattaforma Abilitante per Servizi Commerciali di gestione Aggregata delle risorse nel sistema eLettrico”. Si tratta di un progetto che ha ottenuto un finanziamento complessivo da parte della Regione Sicilia a valere su fondi UE pari a Euro 1,6 milioni circa, dei quali Euro 0,5 milioni come quota parte relativa alle attività svolte dalla stessa algoWatt. Abbiamo dunque a che fare con un progetto, illustra Bizzarri, che corrisponde in pieno alla filosofia delle smart grid che fanno ricorso a tecnologie informatiche e al pieno impiego della telecomunicazione puntando all’intelligenza distribuita, con l’obiettivo di garantire una dose maggiore di flessibilità ed un incremento qualitativo e quantitativo nella gestione della rete elettrica.