La spinta di Biden per un maggiore stimolo fiscale dovrebbe supportare il continuo mercato rialzista

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Joe Biden è a quasi un mese dai suoi primi 100 giorni come presidente e il suo principale sostegno alle iniziative sul cambiamento climatico rispetto all’amministrazione Trump si fa già sentire. Tra i vari ordini esecutivi proclamati al momento dell’insediamento, Biden ha annunciato che gli Stati Uniti si uniranno nuovamente all’accordo di Parigi, ha annullato l’oleodotto Keystone XL e vietato nuove perforazioni di petrolio e gas su terre federali. Queste azioni, combinate con una spinta per un salario minimo nazionale di 15 dollari, potrebbero comportare la perdita di oltre 1,5 milioni di posti di lavoro secondo il Congressional Budget Office e l’American Petroleum Institute.

Detto questo, i democratici vincendo entrambi i ballottaggi al Senato hanno dato al partito una maggioranza al Congresso che, seppur ristretta, potrebbe consentire loro di far approvare una legge di stimolo fiscale di 1,9 miliardi di dollari molto più ampia di quanto previsto quando sembrava che i repubblicani mantenessero il controllo del Senato. In seguito a questi sviluppi, il passaggio ad una nuova amministrazione si è svolto secondo la prassi dopo la vittoria elettorale di Biden. Nonostante l’alta probabilità di approvazione di una legge sullo stimolo fiscale, lo stretto margine dei democratici alla Camera dei Rappresentanti e al Senato potrebbe rappresentare una forza moderatrice sulla politica e sulla legislazione. Ciò li ha portati a utilizzare il processo di riconciliazione del bilancio in misura maggiore, poiché richiede solo 50 voti (al contrario di una maggioranza a prova di ostruzionismo di 60 voti) per il passaggio. I progetti di legge approvati in questo modo possono tuttavia avere un impatto su tasse, spese e deficit per un periodo di 10 anni. Di conseguenza, priorità democratiche come la sicurezza sociale, i salari minimi e le normative sull’ambiente dovrebbero essere approvate con il sostegno di un maggior numero di voti da parte dei repubblicani, il che significa che qualsiasi cambiamento sostanziale dovrebbe probabilmente essere più centralmente condiviso per ottenere un sostegno bipartisan. Di conseguenza, un’agenda con meno modifiche e più equilibrata rappresenta un contesto favorevole per gli investitori azionari. I titoli small cap e value hanno sovraperformato negli ultimi tre mesi dal giorno delle elezioni, stimolati dal risultato politico, nonché dall’approvazione di diversi vaccini che hanno riportato ottimismo su una possibile riapertura economica entro il 2021. È importante sottolineare come dal nostro punto di vista gli investitori dovrebbero essere più cauti nell’interpretare queste oscillazioni della performance a breve termine. Il settore finanziario è stato quello più performante il giorno dopo le elezioni del 2016 e, insieme al settore dell’energia, lo è stato anche nel mese successivo. Sebbene questi settori abbiano continuato a mostrare forza ad inizio 2017, da allora sono stati tra i segmenti con le peggiori prestazioni.

Mentre i risultati delle elezioni sembrano essere favorevoli al mercato, la salute dell’economia rimane una preoccupazione. Gli investitori dovrebbero trarre conforto dall’idea che Biden si troverà in acque alquanto familiari all’inizio della sua presidenza. In qualità di vicepresidente, Biden si insediò nel bel mezzo della crisi finanziaria globale e contribuì a riportare l’economia in una fase di espansione caratterizzata da una crescita costante ma lenta. Questa volta Biden erediterà un’economia già in miglioramento. In effetti, riteniamo che l’economia statunitense sia già uscita dalla recessione dovuta alla pandemia, una visione supportata dal ClearBridge Recovery Dashboard. Biden beneficerà di una politica monetaria accomodante, probabilmente per tutto il suo mandato. La scorsa estate, la Federal Reserve statunitense ha introdotto infatti un nuovo regime di “obiettivo di inflazione media” che le consente di compensare le passate carenze di inflazione rispetto all’obiettivo del 2%. Il risultato è una soglia più alta per la Fed per aumentare i tassi. Gli ultimi dati mostrano che la Fed si aspetta che il rialzo iniziale dei tassi non arrivi prima del 2024. Si tratta di uno sviluppo importante per la crescita economica e per i mercati finanziari perché la politica monetaria agisce con uno sfasamento temporale. Se la Fed dovesse aspettare più a lungo per aumentare i tassi di fronte alla piena occupazione e all’aumento dell’inflazione, il risultato potrebbe essere il mantenimento di una politica monetaria favorevole molto più a lungo rispetto al passato. La scelta da parte di Biden di Janet Yellen come segretario al Tesoro, l’ex presidente della Fed favorevole all’obiettivo di inflazione media, fornisce ulteriore supporto all’agenda monetaria. Anche il contesto azionario appare positivo, poiché la ripresa economica in corso dovrebbe continuare a trainare gli utili societari negli anni a venire. Nonostante nel prossimo futuro si possa assistere a periodi di instabilità; (in particolare legati ai picchi pandemici e all’emergere di varianti del virus), riteniamo che l’economia statunitense abbia raggiunto una velocità di fuga, consentendo che qualsiasi drawdown significativo diventi un punto di ingresso interessante per gli investitori azionari a lungo termine.