BCE: necessità di allentamento delle condizioni di finanziamento

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Non riteniamo che la BCE annunci un ulteriore accomodamento della politica monetaria, nel corso della riunione di marzo, anche se è probabile che vengano discusse ulteriori misure per estendere il PEPP (il programma di acquisto per l’emergenza pandemica), oltre ad un taglio dei tassi. Ci aspettiamo che Lagarde faccia chiarezza sulle misure che la Banca centrale intende adottare, nel caso in cui l’aumento dei rendimenti dovesse compromettere la precedente azione di policy. La BCE rimarcherà la flessibilità del PEPP, sottolineando che lo strumento sarà utilizzato per contrastare qualsiasi inasprimento ingiustificato.

Riteniamo che l’istituto di Francoforte ribadirà nuovamente la necessità dell’attuale allentamento delle condizioni di finanziamento, in assenza di un sensibile miglioramento del contesto economico sottostante: un inasprimento delle condizioni di prestito (dovuto all’aumento dei rendimenti nominali) minerebbe la fragile ripresa in atto.

Nel caso in cui Lagarde non riuscisse a chiarire maggiormente l’obiettivo circa le condizioni di finanziamento, i mercati potrebbero oscillare nuovamente (cioè i rendimenti core potrebbero aumentare e la curva irripidirsi), poiché il mantra BCE volto ad evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento non sarebbe percepito come credibile.

D’altra parte, non possiamo trascurare la possibilità che la BCE decida di agire in maniera più decisa a marzo. Abbiamo spesso evidenziato come la ristrettezza temporale del PEPP (con una data di “scadenza” fissata a marzo) possa aver incrementato il nervosismo tra gli investitori, con l’approssimarsi di tale data. Dei cambiamenti a priori nell’attuale natura del PEPP sono improbabili, ma non possiamo escludere l’inizio di un vivace dibattito all’interno del Consiglio direttivo.

Il meeting di marzo sarà complicato. Le dinamiche globali stanno portando i rendimenti verso l’alto e la promessa dell’istituto di Francoforte di mantenere condizioni di finanziamento accomodanti potrebbe non essere sufficiente per evitare il fallimento delle precedenti iniziative di policy. Inutile dire che la BCE deve anche calibrare la sua azione tenendo conto della necessità di coordinarsi con la politica fiscale: le due politiche sono necessarie affinché l’Eurozona esca dalla pandemia senza troppe conseguenze negative di lungo termine.