Questa volta sui listini è value vs quality

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I timori di un’inflazione ancora su alti livelli, i dibattiti in materia di tapering e il dilemma riguardo alla storia di Evergrande hanno generato un incremento della volatilità nel corso delle ultime settimane, con il VIX che ha superato nuovamente il livello di 20. I principali indici azionari hanno perso terreno a settembre, fatta eccezione per l’andamento del mercato azionario nipponico. I settori value sono di nuovo in testa alle classifiche, con il comparto energetico che sta registrando un andamento molto solido traendo vantaggio dall’aumento dei prezzi dell’energia. Il segmento dei finanziari viaggia ad un livello di poco superiore allo zero ma ha pur sempre sovraperformato il mercato. I titoli quality, che sono tornati in auge durante l’estate, hanno invece vissuto una fase di sofferenza e sono rimasti indietro rispetto all’andamento del mercato. Il contesto economico rimane comunque nel complesso positivo, poiché le campagne di vaccinazione nei mercati in via di sviluppo dovrebbero evitare ulteriori misure di contenimento e la posizione accomodante in materia fiscale e monetaria dovrebbe essere conservata.

Le sorprese economiche positive hanno rallentato il loro ritmo, lasciando intendere che di fatto avremmo ormai potuto aver superato il picco di crescita e si inizia a parlare di timori legati alla stagflazione. Tuttavia, riteniamo che, nonostante il rallentamento in termini di crescita economica, la traiettoria rimarrà ad un livello elevato e sostenuto, sostenendo così gli asset di rischio. Le stime degli utili per il 2021 e il 2022 rimangono elevate e vengono anche costantemente riviste al rialzo. Le valutazioni sono elevate e i rischi appena evidenziati potrebbero pesare sui mercati, ma la forte crescita degli utili dovrebbe continuare a spingere il mercato al rialzo con il miglioramento dei ricavi e dei margini su scala globale. In questo contesto, abbiamo mantenuto un orientamento rialzista, ma abbiamo ridotto il nostro posizionamento di sovrappeso sulle azioni in generale, mantenendo una preferenza a favore dei titoli ciclici. La crescita sostenuta e le valutazioni più basse dovrebbero favorire settori come quello finanziario e dell’energia. Stiamo inoltre prestando attenzione al mercato cinese, dove il giro di vite di natura normativa e la storia di Evergrande hanno pesato sul mercato e potrebbero aprire punti di ingresso interessanti.