Impatto della pandemia sulla resilienza dell’Unione Europea

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La risposta dei governi Europei alla pandemia ha avuto un impatto rilevante sulla resilienza ed è superiore a quello della crisi dei subprime. La bassa resilienza dell’economia europea durante il periodo pandemico di entrambi i sistemi EU15 (paesi Occidentali) ed EU 13 (ex Paesi dell’Est) è da attribuire da un lato alla quantità di incertezza generata a seguito delle soluzioni adottate per fronteggiare le crisi pre-pandemia, e dall’altro dai saldi negativi che si sono stratificati nel tempo in particolare modo per quelli del sistema PIL (Prodotto Interno Lordo) dei paesi EU15.

Per poter meglio comprendere l’ampiezza della crisi pandemica sulla resilienza la si è messa a confronto con la crisi subprime che ha avuto conseguenze importanti sulla resilienza stessa. La seguente tabella mette a confronto gli impatti sulla resilienza del sistema PIL dell’Unione Europea visto dalla prospettiva dei due gruppi e di quella dell’insieme degli stessi (EU28).

 

Tabella 1 Confronto dei tassi di crescita composti della resilienza durante le due crisi.

 

La maggiore prontezza nel mettere in opera le soluzioni per contrastare la crisi pandemica da parte del sistema PIL EU15 sembrerebbe meglio contenere la caduta della resilienza del sistema rispetto a quella del sistema PIL EU13.

L’impatto della crisi dei subprime del sistema PIL EU15 si concentra nel primo anno e successivamente tende ad attenuarsi mentre il sistema PIL EU13 mostra un ritardo negli effetti delle soluzioni identificate per contrastare la crisi. Infatti, la maggiore incidenza sulla riduzione della resilienza si registra dopo il primo anno ed è quasi il triplo rispetto al valore che si registra per il primo anno dei subprime.

Il sistema PIL EU15, sulla base del tasso di riduzione della resilienza relativamente al ciclo Covid-19, ha superato il suo minimo storico registrato alla fine dei subprime (54%) e sebbene vi sia un’inversione di tendenza l’indice è ancora al di sotto del minimo storico ed è pari al 52%.

Mentre, la resilienza del sistema PIL EU13, alla fine del primo anno, è pari al 58% e si è lontani dal suo minimo storico pari al 50% sebbene la caduta nei primi due trimestri della pandemia sia molto significativo. La ripresa è molto più veloce di quella del sistema PIL EU15 rimanendo entrambi lontani dal limite inferiore del livello minimo di accettabilità (70%, fascia gialla).

L’attuale esposizione di entrambi i gruppi è molto alta e, quindi, è più difficile fare delle previsioni attendibili. La risposta alla pandemia Covid-19 ha maggiormente inciso sulla resilienza dell’insieme dei Paesi con un forte approccio al mercato di tipo capitalistico, ossia sul sistema PIL EU15.

La risposta alla pandemia Covid-19 ha interrotto il lento percorso di crescita della resilienza riducendo significativamente il livello dei due sistemi PIL EU15 ed EU13, allontanandosi maggiormente dal livello minimo di accettabilità e riprendendo a crescere dopo la drastica caduta registrata nei primi due trimestri 2020.

La risposta alla pandemia ha quindi aumentato la fragilità dei sistemi PIL EU15 ed EU13. I due sistemi sono diventati più vulnerabili. Sono più difficili da gestire, da controllare ed è più difficile fare delle previsioni. La loro esposizione a eventi imprevedibili e inattesi è molto più alta.

La figura seguente rappresenta l’evoluzione della resilienza dei due sistemi PIL EU15 ed EU13.

 

Figura 1 Andamento della resilienza dei sistemi PIL EU15 e PIL EU13 dal 2001 al quarto trimestre 2020.

 

La resilienza, oltre a dirci quanto il sistema PIL sia in grado di reggere agli impatti di un qualsiasi evento, consente di avere un quadro di insieme più esaustivo per comprendere i segnali di preallarme, il livello di fragilità e la difficoltà nella ripartenza.

Il primo ciclo riguarda il periodo antistante il terzo trimestre 2004 caratterizzato sia dalla bolla Internet, che ha un impatto significativo sul sistema PIL EU15, sia dalla contemporaneità, per i Paesi del sistema PIL EU13, nel diventare membri dell’Unione Europea e nel cambiamento in atto per il passaggio da un’economia con una forte impronta social-comunista a un’impronta capitalistica. La crisi a seguito della bolla Internet, come è possibile vedere dal grafico EU15 in Figura 1, introduce un’elevata quantità di incertezza che produce una continua e sistematica riduzione del livello di resilienza del sistema PIL EU15 fin dal 2000. Il sistema diventava sempre più fragile, difficile da gestire e governare ed era maggiormente esposto a eventi improvvisi.

Le azioni realizzate dai Paesi del sistema PIL EU13 per entrare ed essere, quindi, parte dell’Unione Europea, hanno avuto un effetto positivo incrementando il livello di resilienza e posizionandolo, tra 2006-2008, sopra il limite minimo della fascia di accettabilità. Invece, le azioni, per fronteggiare la crisi economica-finanziaria della bolla Internet dei Paesi del sistema PIL EU15, non evidenziano lo stesso impatto sul sistema. Il sistema PIL EU15, quindi, risulta essere maggiormente zavorrato dall’incertezza introitata dalla crisi della bolla Internet, posizionando il suo livello di resilienza al 66%.

 

Figura 2 Andamento della resilienza del sistema PIL EU28.

 

La crisi dei subprime ha ridotto in modo significativo la resilienza dei sistemi posizionandoli entrambi, nel 2011, a un livello di resilienza pari al 54%. Abbiamo però rilevato che il sistema PIL EU13 è quello che è stato maggiormente influenzato dalla crisi dei subprime poiché subisce, anche, indirettamente gli effetti negativi della crisi stessa dei Paesi del sistema PIL EU15.

Il terzo ciclo riguarda la crisi economica-finanziaria della Grecia e dell’attuazione delle politiche di austerità. Durante questo ciclo il sistema PIL EU15 è caratterizzato da un periodo in cui il livello di resilienza si stabilizza nell’intorno del 54% prima che si possano vedere i primi impatti sulla resilienza a seguito delle azioni attuate per fronteggiare la crisi dei subprime. Il ritardo dell’attesa ripresa del sistema PIL EU15 ha condizionato negativamente quella del sistema PIL EU13 il quale ha ripreso ad accumulare dell’ulteriore incertezza. Il sistema PIL EU13 durante la fase della crisi economica-finanziaria della Grecia raggiunge il suo picco di minima resilienza che è pari al 50%.

In sintesi, il tasso di crescita medio composto, di entrambi i sistemi PIL, EU15 ed EU13, prima della crisi indotta dalla risposta alla pandemia, non ha consentito di accumulare quel livello di resilienza sufficiente in grado di reggere a degli eventi che abbiano un impatto pari o superiore a quello che si è registrato per i subprime.

 


Le analisi sono state effettuate utilizzando dati relativi al Prodotto Interno Lordo.
Fonte dati Eurostat: https://ec.europa.eu/eurostat/